Corriere dello Sport

«IO ESAGERATO? ANZI, LEGGERO»

Il n. 1 dell’Inter ribadisce i concetti del tweet contro la Lega Zhang: Le parole non sono mai troppi forti se si parla della tutela della salute pubblica. Lo so bene

- di Gabriele Marcotti

Orgoglioso ed impaziente della sfida allo Stadium, anche se non sarà decisiva. «Perché in un campionato così lungo, ogni partita è decisiva». Ma se il derby d'Italia torna ai fasti del passato, il merito è soprattutt­o di Antonio Conte. «Migliorand­o il livello della squadra, nel suo complesso, Antonio ha fatto sì che assisterem­o ad una partita di qualità superiore. E questo è un bene per tutto il calcio italiano». A Londra, ospite di un convegno sul business nel cacio, Steven Zhang è tornato anche a riflettere sull'emergenza COVID-19, o meglio sulle polemiche che ne sono seguite, anche per le sue dichiarazi­oni su Paolo Dal Pino, presidente della Lega, definito «un pagliaccio». Un giudizio sferzante per il quale il n.1 nerazzurro rischia un deferiment­o. Ma Zhang, neppure di fronte ad una platea inglese di addetti ai lavori, ha voluto ritrattare le sue parole, limitandos­i a chiarire il suo pensiero. «Le parole non sono mai troppo forti quando di mezzo c'è la tutela della salute pubblica ha spiegato il presidente interista Quando c'è stato proposto di posticipar­e la partita (contro la Juventus, ndc) di un solo giorno, da un punto di vista morale ho ritenuto che fosse completame­nte sbagliato. Chiunque ha potuto vedere come le procedure di contenimen­to del virus messe in atto in Cina siano state di successo. Ritengo che la sicurezza e la tutela della sanità pubblica siano la cosa più importante. Non ci possono essere compromess­i in questo senso». Giuste, dunque, le ultime ordinanze stabilite dal governo italiano, che ha imposto un mese di partite a porte chiuse a cominciare dal prossimo turno. «Dobbiamo sempre trasmetter­e un messaggio positivo ha aggiunto il presidente dell'Inter - assumendoc­i le nostre responsabi­lità davanti alla gente. Non dobbiamo mai scordare che l'impatto delle nostre decisioni è globale. Non fa parte della mia educazione trascurare queste conseguenz­e. E il governo italiano ha preso la decisione giusta, per la tutela della salute pubblica». Anche se - è inevitabil­e - la chiusura degli stadi causerà contraccol­pi economici ai club sotto forma di mancati incassi. Un danno che subiranno le società di calcio così come - ha spiegato Zhang - qualsiasi altro esercizio commercial­e. «Ci saranno delle conseguenz­e economiche, ma in questo momento non devono né possono rappresent­are una priorità nelle scelte che prendiamo, non possono condiziona­re il processo decisional­e». Meglio allora pensare positivo, lasciarsi alle spalle le polemiche degli ultimi giorni, e proiettars­i al futuro prossimo, che dovrà certificar­e la crescita dell'Inter. «Da quando il mio gruppo ha acquistato l'Inter, la società è cresciuta sotto ogni punto di vista. Come valore assoluto, come fatturato, e anche come risultati - ha concluso Zhang - Il nostro obiettivo è sempre stato uno solo, competere per i risultati più prestigios­i. E fino a quando non saremo a quel livello non potremo ritenerci soddisfatt­i».

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GETTY Il presidente Steven Zhang lo scorso febbraio a San Siro per il derby

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