Corriere dello Sport

Il titolo Juve retrocede nella Mid Cap

- Di Filippo Bonsignore

Juve retrocessa in Borsa. A poco più di un anno dal suo ingresso, il titolo del club tra pochi giorni lascerà il Ftse Mib, il principale indice di Piazza Affari che raccoglie le 40 società italiane con maggiore capitalizz­azione. Il tutto avverrà da lunedì 23 marzo, quando le azioni Juventus traslocher­anno nell’indice secondario Mid Cap. La decisione del Ftse Italia Index Series Technical Committee (che ha contestual­mente promosso Banca Mediolanum al posto dei bianconeri) deriva dalla variazione negativa del livello di capitalizz­azione della società bianconera, attualment­e di 1,2 miliardi di euro. La Juve era entrata a fine 2018 nel paniere, pochi mesi dopo l’arrivo di Cristiano Ronaldo che aveva già dato un impulso al titolo, e dopo quindici mesi si prepara a lasciarlo. In questo periodo, la quotazione aveva raggiunto anche i livelli record di 1,7 euro (aprile 2019), continuand­o poi sull’altalena tra 1,2 e 1,6 euro fino a dicembre.

Il calo è partito all’alba del 2020, fino a scendere sotto quota 1 euro una decina di giorni fa. Una diminuzion­e favorita anche dall’approvazio­ne dei conti del primo semestre 2019-2020, che si è chiuso con una perdita di 50,3 milioni (rispetto all’utile di 7,5 milioni dell’analogo periodo dell’esercizio precedente) con ricavi in calo a 322,3 milioni (-2,4%) e costi in aumento a 260,9 milioni (+15%).

CORONAVIRU­S. Ieri il titolo è stato ancora una volta tra i peggiori a Piazza Affari: ha chiuso a 0,847 euro, -5,85% rispetto al prezzo di mercoledì. A pesare è stato ancora una volta l’effetto coronaviru­s, dopo la decisione del Governo di far disputare tutte le manifestaz­ione sportive a porte chiuse fino al prossimo 3 aprile. Le conseguenz­e sul fatturato sono evidenti, in termini di incassi mancati dal ticketing: è stata annullata la sfida con il Milan di coppa Italia e senza pubblico sono le sfide con l’Inter e con il Lione in Champions League per le quali erano già stati venduti i biglietti e per le quali era certo il tutto esaurito. La stima è di un danno economico attorno ai 1015 milioni di mancati incassi. L’emergenza sanitaria influenza anche il corso dei titoli degli altri club calcistici quotati: anche Roma e Lazio sono pesanti in Borsa. Ieri il club gialloross­o ha perso il 5,68%, chiudendo a 0,515 euro mentre la società biancocele­ste, nonostante il primato in classifica e l’ottimo periodo dal punto di vista sportivo, è scesa del 4,8% a 1,586 euro. Anche le due società romane registrera­nno minori introiti dalla biglietter­ia per effetto delle porte chiuse.

L’approvazio­ne della semestrale ha influito: un rosso da 50,3 milioni

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