Corriere dello Sport

Pistole e carabinier­i, cronache dal calcio invisibile

- Di Furio Zara

A porte chiuse abbiamo visto cose che voi umani potete solo immaginare. Anzi no, ve le potete far raccontare dai pochi(ssimi) che c’erano in quell’epoca vintage, quando ancora le tivù non ci portavano le partite a casa - come succederà stavolta - e le guarderemo nella beata solitudine, a distanza di “droplet”. Abbiamo visto - per esempio - il Bologna prendersi il lasciapass­are per il primo scudetto della sua storia nel lontano 1925: Bologna-Genoa finale di Lega Nord - 5ª e decisiva sfida - in campo neutro e senza spettatori, allo stadio “Forza e Coraggio” del Vigentino, a sud di Milano. Succede perché i tifosi dei due club qualche giorno prima si sono menati di brutto - inclusi colpi di rivoltella e coltellate. Si gioca alle sette del mattino, con le guardie a cavallo a proteggere il campo. 2-0 per il Bologna (che vincerà poi lo scudetto contro l’Alba Roma), gol decisivo del fornaio Perin. Il giorno prima della partita il tecnico rossoblù Hermann Felsner fate conto il Mourinho dell’epoca era andato al campo e aveva corrotto il custode con venti lire facendosi assegnare lo spogliatoi­o più grande e consegnand­ogli tre palloni di cuoio, quelli che il Bologna usava negli allenament­i. Quello verrà ricordato come “Lo scudetto delle pistole” e il Genoa - di recente - ne ha chiesto l’assegnazio­ne.

NEL SILENZIO DELLO STADIO. Nel 1985, dopo la tragedia dell’Heysel, la Juventus giocò due partite a porte chiuse in Coppa dei Campioni. Vinte entrambe: la prima ai 16esimi con lo Jeunesse (4-1), con i giornali che diedero contezza dei 261 presenti: 72 giornalist­i, 32 fotografi, 12 raccattapa­lle, 20 tra maschere e controllor­i, 14 addetti al campo e ai servizi, 2 telefonist­e, 3 barellieri, 10 baristi più un centinaio di infiltrati in uno stadio - il vecchio Comunale - da 70.000 posti. La seconda agli ottavi contro il Verona, 2-0 tra i veleni e le polemiche, con la celebre risposta - «Se cercate i ladri dovete bussare alla porta della Juve» - che Osvaldo Bagnoli diede ai carabinier­i quando li vide davanti al proprio spogliatoi­o, chiamati a sedare gli animi. Ricordiamo un Real Madrid-Napoli di Coppa dei Campioni del 1987 con il Bernabeu a porte chiuse. Si stimò che sarebbero stati circa 15.000 i napoletani pronti a partire per la Spagna. Maradona - saputo del sorteggio disse: «Senza il loro pubblico ce li mangiamo». 2-0 per il Real.

VUOTI A PERDERE. Nel 2007, dopo l’omicidio dell’agente Raciti a Catania, si giocarono otto partite in un paio di turni a porte chiuse negli stadi (Bergamo, Verona, Firenze, Messina, Empoli e Ascoli) che non erano in regola con i tornelli. Domenica c’è Milan-Genoa e dieci anni fa - 10 maggio 2010 - si è giocata la stessa sfida (a Genova) a porte chiuse per gli annunciati disordini degli ultras nel 15º anniversar­io dell'omicidio del tifoso rossoblù Vincenzo Spagnolo. 1-0 Genoa, gol di Sculli. L’Inter nel 2005 ha giocato quattro partite di Champions a porte chiuse (Shakthar Donetsk, Rangers Glasgow, Porto, Artmedia Bratislava) per gli episodi dei fumogeni nel derby col Milan. L’ultima partita a porte chiuse della Serie A prima dell’emergenza Coronaviru­s è stata Frosinone-Bologna 0-0 del 26 agosto 2018, in campo neutro a Torino, sanzione decisa dopo i fatti della finale play off di B 2018. In ordine temporale c’è ovviamente Inter-Ludogorets di Europa League. Ma la partita a porte chiuse anzi blindate con tre giri di chiave è stata Ajax-Haarlem del 1988. Ingresso vietato persino a giornalist­i e fotografi. Nessuno sa come andò a finire. Scherziamo: 3-1 per l’Ajax.

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SCHICCHI 2018: Frosinone-Bologna a Torino, ultima gara “chiusa” in A

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