Corriere dello Sport

BOBAN E GAZIDIS FANNO I CONTI

La situazione societaria del Milan in rapida evoluzione Il comunicato del divorzio (atteso ad ore) valutato dai legali di Elliott con grande attenzione, ma ora c’è un altro problema: azzerati i rapporti fra area tecnica e società, il rischio è che la squa

- Di Pietro Guadagno

Il testo del comunicato rimbalza tra Milano e Londra ormai da un paio di giorni. C’era la possibilit­à che venisse diffuso già mercoledì, ma alla fine nemmeno ieri è stato rilasciato. Significa che sarà oggi il giorno? Meglio non dare nulla per scontato. La certezza, comunque, è che l’addio di Boban è ormai una questione di ore. Un ulteriore indizio in questo senso è che ad assistere all’allenament­o della squadra, ieri, dopo il giorno di risposo concesso da Pioli, c’erano i soli Maldini e Massara. Anzi, sembra che il croato abbia di fatto già salutato il gruppo martedì scorso, poco prima dell’inutile partenza per Torino. Ad ogni modo, seppur ormai il percorso sia tracciato, le modalità di separazion­e da Boban restano molto delicate. Lo dimostra l’attenzione per il comunicato, esaminato sia dai legali del Milan sia da quelli di Elliott. Il tutto, a margine della trattativa in corso ormai da qualche giorno tra gli avvocati delle parti per formalizza­re l’interruzio­ne del rapporto con il croato. Insomma, è finita nel peggiore dei modi ed è normale che nessuno sia disposto a concession­i.

RAPPORTI AZZERATI. La prospettiv­a, però, è quella di concludere la stagione sempre in mezzo alla tensione. Via Boban, infatti, restano ancora Maldini e Massara, che, al momento, non danno l’impression­e di voler anticipare i tempi di un’inevitabil­e resa dei conti. Le ultime evoluzioni, però, hanno definitiva­mente azzerato i rapporti tra Gazidis e l’area tecnica della prima squadra. Se già prima mancava la condivisio­ne – e Boban ha accusato l’ad proprio di essersi mosso con Rangnick senza avvertire -, adesso non c’è nemmeno un normale dialogo. Ognuno procede per conto prorata prio. Con Maldini e Massara che, a questo punto, sono preoccupat­i per quella che potrà essere la reazione della squadra. Con una dirigenza precaria, al di là del punto fermo Gazidis, un allenatore, Pioli, in bilico, e programmi per il futuro ancora tutti da scoprire, il gruppo potrebbe perdersi nuovamente, come è già accaduto in stagione. E’ vero che Ibrahimovi­c in questi mesi è stato una sorta di guida, prendendo per mano un gruppo con poca personalit­à e costanteme­nte in balia degli eventi. Senza più Boban, però, anche nella testa del totem svedese si moltiplica­no i dubbi – l’argomento viene affrontato nel dettaglio a parte -, tanto più che la prospettiv­a, almeno per la prossima stagione, è quella che non ci sarà più nemmeno Maldini.

DECISIONI DA PRENDERE. Già perché qualcuno può davvero immaginare che lo storico terzino resti dentro questo Milan? Il segnale di Elliott è stato chiaro. Ha affidato il club a Gazidis ed è lui che rappresent­a una proprietà che non può permetters­i di essere tiin ballo per risolvere i conflitti interni. Questo compito spetta all’amministra­tore delegato, che ha scelto di “sistemare” Boban. Tuttavia, questo potere non significa che il manager sudafrican­o sia immune da qualsiasi giudizio. Arriverà anche per lui il momento in cui il suo operato sarà valutato. Ma non è questo, fermo restando che Elliott si aspettava certamente di più dall’uomo scelto direttamen­te da Gordon Singer. Tornando a Maldini, se la sua intenzione è quella di arrivare a fine stagione, non ci sarà alcuna forzatura. Per ovvie ragioni, né il fondo americano né tantomeno Gazidis possono permetters­i di mettere alla porta una bandiera e un simbolo come Maldini. Possono scegliere, però, in quale ambito gli sia consentito operare. E, alla luce delle mosse dell’ad sudafrican­o, da Rangnick possibile allenatore-manager al possibile ingaggio di un altro dirigente “tecnico” (il nome è quello di Emenalo, ex-Chelsea), passando per il peso sempre più rilevante nelle scelte di mercato di Almstadt, il rischio è che possa finire in un angolo. E allora che senso avrebbe rimanere?

MILANO - Contro il Genoa, Pioli concluderà il suo primo girone alla guida del Milan. Giampaolo, infatti, venne esonerato dopo la trasferta in casa della squadra rossoblù. In quell’occasione, il Diavolo vinse,

Maldini dovrebbe restare, ma Gazidis potrebbe limitarne i compiti operativi

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LAPRESSE Il tecnico Pioli, Massara e Maldini a Milanello

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