BOBAN E GAZIDIS FANNO I CONTI
La situazione societaria del Milan in rapida evoluzione Il comunicato del divorzio (atteso ad ore) valutato dai legali di Elliott con grande attenzione, ma ora c’è un altro problema: azzerati i rapporti fra area tecnica e società, il rischio è che la squa
Il testo del comunicato rimbalza tra Milano e Londra ormai da un paio di giorni. C’era la possibilità che venisse diffuso già mercoledì, ma alla fine nemmeno ieri è stato rilasciato. Significa che sarà oggi il giorno? Meglio non dare nulla per scontato. La certezza, comunque, è che l’addio di Boban è ormai una questione di ore. Un ulteriore indizio in questo senso è che ad assistere all’allenamento della squadra, ieri, dopo il giorno di risposo concesso da Pioli, c’erano i soli Maldini e Massara. Anzi, sembra che il croato abbia di fatto già salutato il gruppo martedì scorso, poco prima dell’inutile partenza per Torino. Ad ogni modo, seppur ormai il percorso sia tracciato, le modalità di separazione da Boban restano molto delicate. Lo dimostra l’attenzione per il comunicato, esaminato sia dai legali del Milan sia da quelli di Elliott. Il tutto, a margine della trattativa in corso ormai da qualche giorno tra gli avvocati delle parti per formalizzare l’interruzione del rapporto con il croato. Insomma, è finita nel peggiore dei modi ed è normale che nessuno sia disposto a concessioni.
RAPPORTI AZZERATI. La prospettiva, però, è quella di concludere la stagione sempre in mezzo alla tensione. Via Boban, infatti, restano ancora Maldini e Massara, che, al momento, non danno l’impressione di voler anticipare i tempi di un’inevitabile resa dei conti. Le ultime evoluzioni, però, hanno definitivamente azzerato i rapporti tra Gazidis e l’area tecnica della prima squadra. Se già prima mancava la condivisione – e Boban ha accusato l’ad proprio di essersi mosso con Rangnick senza avvertire -, adesso non c’è nemmeno un normale dialogo. Ognuno procede per conto prorata prio. Con Maldini e Massara che, a questo punto, sono preoccupati per quella che potrà essere la reazione della squadra. Con una dirigenza precaria, al di là del punto fermo Gazidis, un allenatore, Pioli, in bilico, e programmi per il futuro ancora tutti da scoprire, il gruppo potrebbe perdersi nuovamente, come è già accaduto in stagione. E’ vero che Ibrahimovic in questi mesi è stato una sorta di guida, prendendo per mano un gruppo con poca personalità e costantemente in balia degli eventi. Senza più Boban, però, anche nella testa del totem svedese si moltiplicano i dubbi – l’argomento viene affrontato nel dettaglio a parte -, tanto più che la prospettiva, almeno per la prossima stagione, è quella che non ci sarà più nemmeno Maldini.
DECISIONI DA PRENDERE. Già perché qualcuno può davvero immaginare che lo storico terzino resti dentro questo Milan? Il segnale di Elliott è stato chiaro. Ha affidato il club a Gazidis ed è lui che rappresenta una proprietà che non può permettersi di essere tiin ballo per risolvere i conflitti interni. Questo compito spetta all’amministratore delegato, che ha scelto di “sistemare” Boban. Tuttavia, questo potere non significa che il manager sudafricano sia immune da qualsiasi giudizio. Arriverà anche per lui il momento in cui il suo operato sarà valutato. Ma non è questo, fermo restando che Elliott si aspettava certamente di più dall’uomo scelto direttamente da Gordon Singer. Tornando a Maldini, se la sua intenzione è quella di arrivare a fine stagione, non ci sarà alcuna forzatura. Per ovvie ragioni, né il fondo americano né tantomeno Gazidis possono permettersi di mettere alla porta una bandiera e un simbolo come Maldini. Possono scegliere, però, in quale ambito gli sia consentito operare. E, alla luce delle mosse dell’ad sudafricano, da Rangnick possibile allenatore-manager al possibile ingaggio di un altro dirigente “tecnico” (il nome è quello di Emenalo, ex-Chelsea), passando per il peso sempre più rilevante nelle scelte di mercato di Almstadt, il rischio è che possa finire in un angolo. E allora che senso avrebbe rimanere?
MILANO - Contro il Genoa, Pioli concluderà il suo primo girone alla guida del Milan. Giampaolo, infatti, venne esonerato dopo la trasferta in casa della squadra rossoblù. In quell’occasione, il Diavolo vinse,
Maldini dovrebbe restare, ma Gazidis potrebbe limitarne i compiti operativi