«O con passione o nulla» Ibra spaventa il Diavolo
L’incertezza per la rottura fra Gazidis e chi lo ha portato al Milan potrebbe avere un peso sulle sue scelte future
Ibrahimovic spaventa il Milan. Ieri mattina, infatti, sul suo profilo Instagram ha pubblicato un video in cui, guardando la telecamera, prima strizza l’occhio e poi sorride. Ma è la frase a commento che apre a mille interpretazioni e preoccupazioni: «Fallo con passione o non farlo fatto». Già ma che cosa? Il primo pensiero, alla luce degli eventi, è che sia un messaggio rivolto alla proprietà. Intendendo che, se Elliott intende gestire Milan senza passione, come se fosse un semplice asset, allora tanto vale che lasci perdere. Questo, peraltro, è probabilmente anche il pensiero di Raiola, procuratore dello svedese, che, recentemente, ha consigliato al fondo americano di «trovare un nuovo proprietario». Quello di Ibra, però, potrebbe anche essere un avvertimento: attenzione che se mi fate perdere la passione, io non gioco più. Infine, la chiave di lettura più normale vuole che la frase sia solo un modo per ribadire il suo approccio a calcio e alla vita, quindi sempre con la passione come guida. Del resto, senza quella non sarebbe ancora in campo a fare la differenza a 38 anni compiuti.
GARANZIA. Il clima di incertezza nasce dalla rottura definitiva tra Gazidis e la coppia Boban-Maldini, ovvero coloro che hanno convinto Ibra a tornare al Milan. Il croato, la prossima stagione, non ci sarà più. E tutto lascia credere che anche lo storico terzino finirà per liberare il suo ufficio. Cosa ne sarà dello svedese, che ha un contratto fino al termine della stagione? Beh, se, per lui, la coppia di dirigenti era la garanzia sui piani di rilancio del Diavolo, senza di loro, evidentemente, tutto viene meno. E allora potrebbe essere lo stesso Ibra a chiamarsi fuori, non avendo più la passione per rimettersi in gioco per un’altra stagione. Già, ma c’è da comprendere anche la volontà di Gazidis, che è rimasto colpito dall’impatto dello svedese nello spogliatoio e dalla sua capacità di trascinare il gruppo, ma che ha comunque dei dubbi sulla sua età e quindi sull’opportunità di offrirgli un rinnovo, comunque a cifre importanti. L’ago della bilancia potrebbe essere l’allenatore, che sia Rangnick, come tutto lascia credere, o che sia Pioli, qualora si guadagnasse la conferma con un finale in crescendo.
DECIDE IBRA. Il tecnico parmigiano, evidentemente, insisterebbe per avere ancora Ibrahimovic alle sue dipendenze. Magari non rimodellando il Milan su di lui, ma comunque affidandogli un ruolo importante. L’allenatore tedesco, invece, ha dimostrato nella sua carriera di dare molta più importanza al collettivo, invece che al singolo.
E lo svedese, in questo senso, potrebbe essere ingombrante. Senza contare che la carta d’identità potrebbe essere una discriminante, tenuto conto della predilezione per i giovani di Ragnick. Quindi? La verità è che difficile immaginare un Ibrahimovic che si faccia imporre qualcosa. Sarà lui a prendere la decisione sul suo futuro. E la famosa “passione” sarà un componente fondamentale.