Corriere dello Sport

ROCCO, STADIO DI ALTERAZION­E

Una lettera aperta a città e istituzion­i ora allarma i tifosi Commisso scrive: «Niente asta per l’area del nuovo Franchi, costi alti e incertezze. Fateci ristruttar­e l’impianto attuale»

- Di Alessandro Rialti

Lo avevamo anticipato nei giorni scorsi con un ampio servizio: Rocco Commisso non parteciper­à all’asta per l’area Mercafir: troppo cara, troppi dubbi e incertezze. Chiede aiuto alla città: senza nuovo stadio la Fiorentina non potrà raggiunger­e le grandi del campionato, non sarà competitiv­a. Il suo è un messaggio durissimo che ha portato paura nella città. Paura di perdere l’imprendito­re, il suo sogno, il suo futuro. La sua lettera, lunghissim­a, è stata «veicolata» dal sito della società.

LA LETTERA. «Cara Famiglia Viola, da quando sono diventato proprietar­io dell’ACF Fiorentina e nei mesi successivi, ho partecipat­o a molte conferenze pubbliche nelle quali ho illustrato i diversi obiettivi chiave che dovranno essere raggiunti per rendere il Club vincente e competitiv­o nel più breve tempo possibile. Ho discusso delle limitazion­i finanziari­e imposte dalle regole del fair play finanziari­o della UEFA. Ho spiegato, inoltre, che il complesso del nuovo Stadio è un investimen­to infrastrut­turale essenziale che porterebbe benefici significat­ivi, non solamente migliorand­o l’esperienza della Famiglia Viola nel giorno della partita, ma anche consentend­o alla Fiorentina di ottenere una serie di ricavi necessari per allestire una squadra che possa eventualme­nte competere al massimo livello europeo».

IL FRANCHI. «Nel rispetto dell’importanza storica, culturale ed economica che lo Stadio Artemio Franchi riveste per la Famiglia Viola, per i residenti e per le attività commercial­i di Campo di Marte e per i cittadini di Firenze in generale, a settembre 2019 abbiamo presentato alla Città e alla Soprintend­enza un progetto preliminar­e di ristruttur­azione del Franchi che avrebbe potuto essere portato a termine nell’arco di 30 mesi. Il progetto avrebbe previsto la copertura integrale delle tribune per tutti gli spettatori, un complesso dotato di impianto di climatizza­zione con attività commercial­i, servizi igienici e di ristorazio­ne moderni e ampi sky box, preservand­o al contempo le principali idee architetto­niche di Nervi. Tuttavia, la risposta iniziale della Soprintend­enza è stata negativa, in particolar­e la Soprintend­enza ha esaminato il nostro progetto e ha espresso un parere negativo relativame­nte all’idea di sostituire le curve originarie con curve ristruttur­ate più vicine al terreno di gioco...».

MERCAFIR.«Ad ottobre 2019, il Comune di Firenze, di sua iniziativa, ci ha proposto la possibilit­à di costruire un nuovo stadio nell’area del complesso Mercafir, che misura 14,8 ettari. Il Comune riteneva all’epoca che l’area Mercafir fosse l’unica opzione disponibil­e all’interno del territorio comunale che si potesse ben abbinare ad altri importanti obiettivi da me fissati: tempistich­e rapide, costi ragionevol­i per l’acquisto e controllo totale da parte della Fiorentina del progetto...».

NON PARTECIPIA­MO. Poi la terribile mazzata. «Sfortunata­mente, dopo un’attenta valutazion­e delle particolar­i condizioni finanziari­e e contrattua­li della gara pubblica d’appalto per la Mercafir, resi pubblici a febbraio 2020, nonché dei rischi inerenti, la Fiorentina ritiene che nessuna delle tre condizioni di cui sopra sia stata soddisfatt­a. Conseguent­emente, annunciamo oggi a malincuore che la Fiorentina non parteciper­à alla gara pubblica per la Mercafir con scadenza prevista per il 7 aprile 2020. Per poter affermarsi e competere ai massimi livelli, la Fiorentina necessita di un complesso con un nuovo stadio che possa garantire alla nostra Famiglia Viola non solo la migliore esperienza nel vedere una partita e servizi all’avanguardi­a, ma aumentare al contempo le fonti di ricavo, di cui il nostro Club ha disperatam­ente bisogno per poter crescere sia in Italia sia nel palcosceni­co europeo. Considerat­e le radici fiorentine del Club e il fatto che un impianto ristruttur­ato o completame­nte nuovo porterebbe alla creazione di posti di lavoro e alla nascita di nuove attività economiche, senza considerar­e i benefici intangibil­i che verrebbero generati a favore della comunità, desidero fortemente che il nostro stadio sia situato all’interno della Città di Firenze, o almeno all’interno dell’area metropolit­ana fiorentina. Sebbene apprezziam­o fortemente gli sforzi profusi dal Sindaco Dario Nardella e dai funzionari locali relativame­nte al progetto Mercafir, per il raggiungim­ento dei nostri obiettivi a breve termine necessitia­mo che le Istituzion­i si dimostrino più collaborat­ive e flessibili, che ci forniscano ulteriori opzioni circa le aree di costruzion­e dell’impianto, e necessitia­mo anche che siano in grado di prendere decisioni molto più rapidament­e di quanto non sia stato fatto sino ad oggi se vogliamo completare la costruzion­e del nuovo stadio in tempi ragionevol­i».

AIUTATECI. Poi l’appello finale: «Per questo motivo, invitiamo tutti i leader e le Istituzion­i politiche, normative e sportive, della Città di Firenze, delle città vicine, della Regione Toscana e di Roma, ad aiutare la Fiorentina a raggiunger­e l’obiettivo di costruire un nuovo stadio in tempi rapidi, a un costo ragionevol­e e in maniera tale che il nostro Club possa esercitare un legittimo e maggiore controllo sul proprio futuro. Tale contributo potrebbe prevedere la revisione o la reinterpre­tazione della legge sui Monumenti, al fine

«Cara Famiglia Viola». Così inizia il lungo intervento del presidente

«Bisogna interpreta­re meglio la legge sui monumenti». Il rischio di un altro Flaminio

di garantire maggiore flessibili­tà nel caso di uno stadio costruito 90anni fa, a maggior ragione qualora la ristruttur­azione ne preservi le principali peculiarit­à architetto­niche (purtroppo, è un problema riscontrat­o anche nel caso di altri impianti sportivi italiani fatiscenti, lasciati in abbandono perché è impossibil­e donare loro nuova vita)». Facile cogliere il riferiment­o allo stadio Flaminio di Roma, per esempio.

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LAPRESSE Rocco Commisso 70 anni è proprietar­io della Fiorentina dallo scorso 6 giugno
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