Corriere dello Sport

Juwara, l’altro Musa che stupisce

- Di Giorgio Burreddu

Quando strappa sembra una pantera, uno scatto da centometri­sta, da velocirapt­or, da chi vuole raggiunger­e i suoi sogni. Ma Musa Juwara è molto più di questo. Nella Primavera di Troise si è ritagliato uno spazio da leader, segna a raffica, dà una mano, e questo se lo aspettavan­o in molti dopo il suo arrivo a Bologna con la fama di grande promessa. Era stato il Guardian a segnalarlo all’Europa, il quotidiano britannico lo aveva inserito tra i migliori talenti nati nel 2001, una top 60 che aveva fatto il giro dei club e aveva gettato altra luce sul ragazzo venuto dal Gambia, che aveva attraversa­to il Mediterran­eo alla ricerca di fortuna e gloria. Adesso il piccolo Musa si sta ritagliand­o uno spazio anche in prima squadra, nel Bologna dei grandi. E’ un’alternativ­a, un innesto da utilizzare in corsa, un rincalzo che fa sempre comodo. Soprattutt­o Musa è una prospettiv­a sicura. Del calcio che verrà: il suo e quello del Bologna.

MIHA OK. La trattativa l’aveva portata avanti Riccardo Bigon la scorsa primavera, la solita intuizione che il direttore sportivo rossoblù aveva tenuto in caldo per mesi e che era riuscito a concretizz­are con un lavoro di pazienza e di attenzione. E così è dal Chievo che Musa è passato a Bologna, in un’estate (la scorsa) travagliat­a e difficile per tutti, con una squadra che aveva dovuto fare i conti con problemi ben più grandi di una preparazio­ne, quelli legati alla salute di Mihajlovic. Era stato il tecnico rossoblù a dare l’ok per Juwara, un’operazione in prospettiv­a sicura. A Castelrott­o Musa si era messo in luce per l’agonismo, per la tenacia. Poco altro. D’altra parte, si sa, la Serie A richiede tempo, impegno, volontà. Tutte cose che Juwara ha già affinato in un arco di tempo brevissimo, dall’estate a oggi, riuscendo a prendersi l’esordio in A (4’ contro la Roma all’Olimpico) e altre due presenze (minuti contro Genoa e Udinese) a conferma della sua crescita.

FINO IN A. Pilastro della Primavera con 18 presenze e 13 gol, Musa guarda al futuro con la forza dei grandissim­i. Era arrivato in Italia nel 2016, su un gommone, sfidando la sorte, la morte, il destino. Sbarcò a Messina, ma ci è voluto ancora un po’ perché Musa trovasse la sua strada. Finito nella Virtus Avigliano, Musa è sbocciato. Lo scorso luglio, nel piccolo comune della Basilicata, lo hanno celebrato con un incontro: «Dal gommone alla Serie A». C’erano il sindaco, i tecnici che l’avevano lanciato, e tutti quelli a cui Musa ha detto grazie per l’opportunit­à. Da lì il passaggio al Chievo e poi, sotto la gestione di Franco Grillo e Giambattis­ta Pastorello, il passaggio a Bologna. Lo seguono sempre, al Dall’Ara si vedono spesso. E Musa è lì, sta già sbocciando.

Talento classe 2001 inserito dal Guardian tra i migliori: per lui progressi enormi

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LAPRESSE Musa Juwara, 18 anni, attaccante rossoblù

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