MODENA RESTA SOLA MA PUNTA SU KUBIAK
A porte chiuse, la Leo Shoes non potrà contare sull’effetto-PalaPanini Emiliani con la media-pubblico più alta in Superlega: fattore che verrà meno. Arriva l’asso polacco
Michal Kubiak non arriverà a Modena lunedì prossimo, ma almeno una settimana più tardi. Però arriverà, e cercherà di fare grande la Leo Shoes. Il perché del ritardo del forte schiacciatore polacco, campione del mondo nelle ultime due rassegne iridate è presto detto: in Giappone la profilassi sul coronavirus è molto severa, ed ogni società è tenuta a garantire la salute dei propri atleti, i quali a fine stagione, e il campionato del Sol Levante è terminato lo scorso 29 febbraio con la finale playoff perduta dai Panasonic Panthers di Kubiak in favore dei Jtekt Stings, sono tenuti a seguire un protocollo di visite e richiami. Che durerà sette giorni, però, non di più: ecco perché l’aereo di Kubiak con destinazione finale Bologna, e da lì arrivare a Modena è un attimo, è atteso per la fine della settimana ventura. Da lì in poi, il martello polacco sarà alle dipendenze dei due Andrea, Giani in panchina e Sartoretti dietro la scrivania, per puntare a riportare lo scudetto sotto la Ghirlandina.
Kubiak, esperto martello di 32 anni e che fece giovanissimo un’apparizione nella vecchia A1 a Padova per un anno, senza però lasciare particolare traccia, formerà con Matt Anderson una coppia di attaccanti di livello mondiale, con uno Zaytsev in più da opposto a Christenson in regia: un bel disegno, non c’è che dire. Modena dunque ci proverà e l’ingaggio di uno dei più forti schiacciatori in circolazione lo dimostra, ma non avrà per un tempo ancora indeterminato (ad oggi la data è quella del 3 aprile, ma si potrebbe prolungare) il supporto del settimo uomo in campo, cioè il pubblico del PalaPanini. Che non ci sarà certamente domenica, per gli obblighi disposti dal decreto del Governo per le misure di contenimento del coronavirus, che hanno imposto le partite a porte chiuse, quando sul flex emiliano arriverà Monza, ma neppure il 22 marzo quando Modena ospiterà Perugia in una partita-spareggio per il secondo posto. Poi, si vedrà.
LA CARICA DEI 5.000. A conti fatti, la Leo Shoes sarà la squadra che perderà di più da questo punto di vista perché nella pallavolo italiana il pubblico di Modena è da sempre un “fattore”: lo è stato il vecchio PalaMolza ai tempi della mitica Panini e lo è stato dalla fine degli anni Ottanta in poi con il nuovo impianto, dal 1996 dedicato al grande re delle figurine.
Sarà diverso, insomma, per clima e acustica, giocare davanti a una manciata di addetti ai lavori piuttosto che di 5.000 tifosi scatenati e tecnicamente edotti e smaliziati. La media di quasi 5.000 spettatori è la più alta di tutta la Superlega, ma il dato che delle dieci partite con più pubblico dell’attuale campionato ben sette si siano disputate sul flex modenese forse la dice ancora più lunga sull’effetto PalaPanini.
«Non ho mai giocato una partita a porte chiuse. Sarà la prima volta per tantissimi di noi - ha detto Andrea Giani, intervenendo in merito - Ci dispiace che si sia creata questa situazione che rende difficile la vita per tutti. Sappiamo che da qui in avanti, per quanto riguarda lo sport, giocheremo tantissime partite a porte chiuse, non sappiamo quando finirà e già questo è un evento molto, molto strano. Lo sport è spettacolo, giochiamo le partite per dare spettacolo e sappiamo che l'atmosfera che crea il PalaPanini è unica e la forza dei nostri tifosi, purtroppo, non la sentiremo. Come riusciremo a sopperire? Dovremo essere bravi a trovare le risorse agonistiche che sono importanti per le partite vere, e domenica contro Monza sarà una partita vera» ha chiuso con una punta di rammarico il Giangio.
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