Per le classiche ipotesi altre date
Le cinque “monumento” forse spostate tra giugno e fine ottobre
Mentre l’Italia annulla le corse di marzo - da ieri è ufficiale che non si correrà la classica del Nord più a Sud del mondo, la Strade Bianche, che era in calendario per domani - la Francia prova a offrire una sponda ai team che si trovano improvvisamente spaesati: le squadre potranno andare alla Parigi-Nizza con otto corridori ciascuna anziché sette. Una mano tesa ai team che si trovano ad avere troppi corridori a spasso, e anche un modo di allungare il gruppo, visto che già cinque squadre del World Tour - Astana, Ineos, Mitchelton-Scott, Uae e Ccc - hanno annunciato la rinuncia anche alla corsa a tappe francese, non soltanto alle nostre. Anche perché da Sanremo a Nizza ci sono 55 chilometri, e se uno ha paura di correre la Classicissima non si vede perché dovrebbe invece essere al via della Parigi-Nizza. Proprio per ovviare alle tante rinunce, Aso ha diramato due inviti dell’ultimo momento: alla belga Circus-Wanty Gobert e alla francese B&B Hotels Vital Concept. Fra i corridori annunciati al via in questo nuovo scenario anche Elia Viviani, Peter Sagan e Romain Bardet.
Il problema delle squadre affligge anche Rcs: correre in Italia in questo momento è considerato un rischio eccessivo, e i team si sono defilati. Ecco perché, anche se si trovasse il modo di conciliare i dettami del decreto del governo con l’organizzazione di una corsa (complicato davvero, soprattutto non si vuole creare altri problemi agli ospedali), alla fine si sceglierà di cercare con l’Uci un’altra data possibile per le corse che stanno saltando e soprattutto per la Milano-Sanremo: le classiche monumento sono cinque in una stagione, e finora soltanto le guerre mondiali le hanno fermate. Le possibilità sono limitate: giugno, settembre o in alternativa ottobre inoltrato, dopo il Lombardia, allungando la stagione.
A proposito di Uci: l’Unione del ciclismo internazionale, oltre a non intervenire mai (record) sul caso delle quattro squadre ancora in quarantena ad Abu Dhabi, si sta lavando le mani (scusate il gioco di parole) della questione Coronavirus e insiste a dire che spetta agli organizzatori «predisporre le misure necessarie per ridurre al minimo i rischi di contagio», per esempio assicurando un’adeguata distanza tra pubblico e corridori alla partenza e all’arrivo, ed evitando che al foglio firma i corridori usino tutti lo stesso pennarello. Ci sarebbe da ridere, ma non è il caso. Ieri a Wevelgem sono stati confermati otto casi nuovi casi di Coronavirus: la Gand-Wevelgem, la prima delle grandi corse fiamminghe, è in programma domenica 29 marzo.