Corriere dello Sport

LEE, IL COREANO GIOCA NEL SILENZIO

Gli azzurri trovano sulla loro strada un rivale inedito È il primo pro’ privo di udito nella storia del tennis. Legge le labbra e ha sfondato in barba ai medici

- Di Nanni Boi

Ci sono tanti modi per farsi ricordare nello sport a livello internazio­nale. Qui da noi quando si parla di Corea a distanza di quasi 54 anni non si può fare a meno di citare Pak Doo Ik, il professore di educazione fisica del Nord che avrebbe popolato di incubi le notti del c.t. della Nazionale di calcio, Edmondo Fabbri. Meno clamore avrebbe suscitato un altro coreano, stavolta del Sud, il perugino Ahn Jung-Hwan, che venne licenziato dal presidente perugino Gaucci per aver eliminato con un gol l’Italia negli ottavi del Mondiale 2002. Giusto due anni fa Chung Hyeon, tennista sudcoreano, salì alla ribalta per aver raggiunto il 19° posto Atp grazie allo storico successo su Djokovic e all’approdo nelle semifinali degli Australian Open. Non si sa bene perché Chung non sia giunto a Cagliari per il giocare coi suoi compagni il turno di Coppa Davis contro gli azzurri di Barazzutti, proprio in questi giorni è impegnato nel challenger di Indian Wells. In compenso c’è un altro atleta di quella nazionale che ha già fatto parlare molto di sé nell’ultimo anno e che sta scaldando i motori a Monte Urpinu, dove è arrivato domenica notte.

Si tratta di Lee Duck-Hee (n.250 dell’Atp), unico giocatore privo di udito nella storia del tennis pro’ mondiale, che domani debutterà contro Fabio Fognini. Neanche 22enne, è balzato agli onori della cronaca lo scorso agosto per aver ottenuto il primo successo in un torneo Atp contro Henry Laaksonen, finnico di natali e poi naturalizz­ato svizzero. «La gente mi prendeva in giro per la mia disabilità - commentò quel giorno dopo il successo nel primo turno del 250 di Winston-Salem in North Carolina è stato tutto difficile, ma i miei amici e la mia famiglia mi hanno aiutato a superare i problemi».

LINGUAGGI. Gli amanti delle statistich­e e dei record già se lo erano annotato, perché a soli 18 anni si era rivelato come più giovane fra i primi 200 del ranking. Al suo debutto in Davis fece tenerezza il suo scambio prolungato, anche dopo lo stop imposto dal giudice di sedia, contro l’uzbeko Istomin. Non era stata ribellione la sua per un punto che aveva visto buono, sempliceme­nte non aveva sentito l’arbitro. Perché non ha mai sentito nessuno in vita sua. Soprattutt­o quei geni che avevano detto ai genitori di scordarsi che il loro figliolo potesse fare una carriera nel tennis pro’ con il suo handicap. Convinto e testardo come il padre, che sin da piccolo gli ha vietato di imparare il linguaggio dei segni perché poi dopo i 18 anni non avrebbe più potuto impararne un altro. Gli insegnò e gli fece insegnare dai logopedist­i quello delle labbra, lo iscrisse alle scuole frequentat­e dai coetanei che non avevano problemi e quindi, oltre a farlo integrare appieno nella società, gli ha regalato un carattere forte. Perché è facile immaginare quando abbia sofferto Lee agli inizi.

Naturalmen­te qualche vantaggio non manca. Per esempio può concentrar­si meglio di un avversario, non essere distratto dallo spettatore che sgranocchi­a noccioline in prima fila o peggio che urla. Tanta forza di volontà e passione alla base di tutto, ma anche un elevatissi­mo spirito di osservazio­ne e un talento tennistico non indifferen­te. E l’impagabile risarcimen­to di non aver mai sentito le sentenze di quei soloni che lo avevano bollato inadatto per il tennis.

COPPA DAVIS (preliminar­i) Italia-Corea del Sud (Cagliari, terra) oggi ore 12 FOGNINI c. Lee, MAGER c. Nam, domani ore 11 SONEGO-TRAVAGLIA c. Nam-Song, FOGNINI c. Nam, MAGER c. Lee. Tv: diretta SuperTenni­s oggi dalle 12, domani dalle 11. Croazia-India (Zagabria, veloce indoor). Ungheria-Belgio (Debrecen, terra indoor). Colombia-Argentina (Bogotà, terra indoor). Usa-Uzbekistan (Honolulu, veloce indoor). Australia-Brasile (Adelaide, cemento). Germania-Bielorussi­a (Dusseldorf, veloce indoor). Kazakistan-Olanda (Nur Sultan, veloce indoor). Slovacchia-Rep. Ceca (Bratislava, terra indoor). Austria-Uruguay (Graz, veloce indoor); Giappone-Ecuador (Miki, veloce indoor); Svezia-Cile (Stoccolma, veloce indoor).

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LAPRESSE Lee Duck-Hee, 21 anni, non udente, numero 1 del tennis coreano

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