«Allentare la pressione? Il Palermo sta sul pezzo»
Pergolizzi ordina massima concentrazione ai suoi che confermano: «Ci vuole al top come sempre»
Porte chiuse. Rinvio della giornata calcistica. Stagione per il momento sospesa. Almeno in teoria, perché a Palermo s’inizia un’altra avventura, come se nulla fosse successo. Quella di chi non vuole mollare, malgrado i sette punti di vantaggio, l’epidemia da virus e il divieto di lasciare la sede: per i rosa, casa e stadio, stadio e casa; per Pergolizzi un terzo campionato da affrontare. Primo e secondo, li ha già vinti: dalla ricostruzione e da una partenza stratosferica fino alla crisi di risultati ormai superata. Il terzo, che non era messo in conto, proprio alla vigilia dei duelli decisivi, è appunto quello dell’emergenza sanitaria, della temperatura corporea da prendere ogni giorno, degli ambienti sanificati, dei protocolli medici, del divieto di contatti e di abbracci e perfino delle visite dei familiari che arrivano dal nord.
E’ il campionato della solitudine. Che Pergolizzi, conoscendo il suo carattere, ha già inquadrato. Dalle segrete stanze, la rivelazione dei calciatori: «Allentare la pressione? Non se ne parla. Pergolizzi è stato chiaro. Ci ha detto che bisogna continuare come sempre. Anzi vuole impegno straordinario ed energie positive».
SETTIMANA TIPO. Niente permessi ed eccezioni, neppure per moglie e figli di Pergolizzi. Che restano ad Ascoli. Nessuno sconto sulle sedute, massimo rigore, programma come alla vigilia della sfida della vita. E chi non recepisce rischia il posto. Il manifesto del tecnico s’inasprisce. Per quella che è la missione stabilita dal primo giorno: «Una pagina di storia da scrivere con la C».
Niente giorni di riposo. Staff, medici, magazzinieri tutti a disposizione e all’erta per ventiquattro ore, due gli spogliatoi per evitare distanze ravvicinate e una palestra ricostruita in fretta all’interno dello stadio, visto che altrove non si può andare per il rischio di contagio. L’unico a cui è consentito di frequentare impianti (con piscina) fuori dallo stadio, è Santana, capitano e cuore della squadra, ancora lontano dal rientro. Se Santana non è al Barbera resta, tuttavia, il punto di riferimento per Pergolizzi e compagni. La novità invece è quella del recupero di Corsino, a quattro mesi dalla rottura del legamento crociato, da ieri in campo per riscaldamento e tecnica. Primo passo per un competo reinserimento. Dunque, tabella di marcia come se il Palermo dovesse giocare regolarmente e partita in famiglia domenicale, di novanta minuti, sia pure senza pubblico.
REAZIONI. «Un peccato fermarsi dopo la migliore prestazione stagionale, la partita perfetta sotto il profilo tattico e tecnico»: questo è un dato sul quale tecnico e squadra non hanno dubbi. La reazione, ieri, è stata rabbiosa sia da parte dei leader che degli under. Da Felici, Silipo e Lucca, giovanissimi alla ribalta, a Pelagotti, Crivello, Martin, Ricciardo, Sforzini e Floriano bisogna mettercela tutta per una maglia da titolare. Il tema è questo. «Un nuovo campionato - come afferma il presidente Mirri - ripartiremo da zero, la sospensione non ci favorisce». E Sagramola: «Ai ragazzi abbiamo chiesto sacrifici». Ecco perché Pergolizzi non vuole cali di tensione. Il Palermo, dunque, si prepara per la partita che non c’è. Il tecnico sarà il custode delle necessità. Come? Martellamento continuo, testa da allenare, se è il caso mandare anzitempo qualcuno sotto la doccia. Rigore assoluto, insomma. In ballo c’è il futuro di ragazzi, allenatore, tifosi, società. Se non di un’intera città.