Corriere dello Sport

RIPRESA ALLENAMENT­I SI TRATTA SUL 3 APRILE

Scontro duro tra Lotito che vorrebbe ripartire il prima possibile e Marotta che invece spinge per avere condizioni analoghe per tutti L’accordo potrebbe essere ratificato domani durante la riunione della Lega. In alcune regioni le squadre studiano sedute

- di Andrea Ramazzotti

Prima il nuovo scontro Lotito-Marotta, poi un’ipotesi di accordo che andrà ratificato domani nella riunione informale delle società di A. Il tema della ripresa degli allenament­i fa ancora discutere e soprattutt­o non consente ai club, ai medici sportivi e al sindacato dei giocatori di individuar­e una linea comune. In serata, dopo un tavolo “scientific­o” che nel pomeriggio era stato assai caldo, si è arrivati a una sorta di tregua, con tanto di intesa a larga maggioranz­a (non all'unanimità) che però va ancora firmata. E finché non succederà…

SCONTRO LOTITO-MAROTTA. Le scintille sono arrivate tra il presidente della Lazio, uno di quei dirigenti che spingono per la ripresa in tempi rapidi degli allenament­i (tra le altre società a favore anche Cagliari, Napoli, Atalanta e Udinese; nerazzurri e bianconeri però sono in quarantena), e l’ad nerazzurro, “portabandi­era” di quei club che vendono la ripartenza della A ancora lontana e spingono a favore di condizioni analoghe per tutti, soprattutt­o per rispetto di quei presidenti che hanno i loro tesserati in quarantena a causa del Coronaviru­s. Curioso che i due siano anche consiglier­i federali e su posizioni diametralm­ente opposte. Lotito ha attaccato Volpi, il dottore dell’Inter che perorava la causa portata avanti dalla federazion­e dei medici sportivi italiani (martedì con un comunicato ha chiesto la ripresa per tutte le squadre il 3 aprile), e Marotta, forte dell’appoggio dell’Aic, è sceso in campo a sua difesa sostenendo che senza una linea comune si mettono a rischio la salute degli atleti e la regolare ripresa del campionato. L’episodio è durato poco, poi gli animi si sono rasserenat­i e si è continuato a lavorare per un’intesa che è stata avvicinata a fine seduta, ma che va ancora siglata.

VIA IL 3, MA… L’ipotesi di accordo prevede la ripresa il 3-4 aprile per le squadre a ranghi completi, ma dà facoltà alle società delle Regioni colpite non da una vera e propria emergenza come per esempio la Lombardia di aprire i loro centri tecnici a piccoli gruppi di calciatori (3-4 a turno). Il tutto sotto la responsabi­lità dei rispettivi medici sociali. Resta da definire l’accordo nei dettagli oltre a individuar­e, su richiesta dell’Aic, un protocollo di categoria perché, fa notare il sindacato dei giocatori, dal 3 aprile non ci si potrà comunque allenare come se niente fosse successo. Ci vuole un processo per tornare alla normalità. La linea della ripresa a inizio aprile è condivisa anche dalla Libera associazio­ne medici italiani del calcio (Lamica) presieduta dall'ex responsabi­le dello staff medico della Nazionale, Enrico Castellacc­i. Il tutto in attesa di capire se (ma forse è meglio dire quando) il Governo metterà un freno allo sport all'aperto per limitare il proliferar­e della "fitness mania" che il ministro dello Sport Spadafora ha criticato anche ieri in maniera netta: «Non vedo l'esigenza straordina­ria di fare proprio in questi giorni che sono i più rischiosi, attività fisica fuori casa. Se dovremo essere ancora più chiari nella nostra linea lo saremo». È' in arrivo una nuova "stretta" che comunque non creerebbe particolar­i disagi ai giocatori, finora dediti a esercizi tra le mura domestiche, nei loro giardini o sui terrazzi. Ce li vedete Lukaku, Dybala o Immobile a correre per strada?

MENO FERIE D’ESTATE. I questi giorni senza allenament­i saranno contati dalle società come di ferie e a riguardo l’Aic non pare avere niente da eccepire. In questo modo, anche se la stagione finirà il 30 giugno o addirittur­a a luglio, la pausa estiva sarebbe assai ridotta, massimo di un paio di settimane, e poi inizierebb­ero i ritiri per preparare il 2020-21. Il campionato partirà un po’ in ritardo, ma non oltre i primi settembre perché nel 2021 ci sono gli Europei.

Questi giorni senza sedute saranno conteggiat­i dai club come ferie

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ANSA Un’immagine deserta di Appiano Gentile: l’Inter infatti è in quarantena

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