Alaves, quindici positivi al Covid-19
Quindici tesserati del club positivi al Covid-19, di cui tre calciatori, 7 dello staff tecnico e 5 dipendenti. L’Alaves è la terza società di Primera Division della Liga a fare i conti con il coronavirus. Dopo Valencia ed Espanyol, il club basco ha comunicato ieri di avere sottoposto lunedì tutto i suoi tesserati al tampone e che di questi ben 15 siano risultati positivi. Non è stato comunicato il nome dei contagiati, tutti comunque asintomatici e in quarantena nei rispettivi domicili. Ha effettuato le prove anche il Baskonia (stessa proprietà), di cui fa parte l’azzurro Achille Polonara. Nessuno di loro, per fortuna, è risultato positivo.
IL COMUNICATO. «Il club - si legge in una nota - ha preso la decisione di realizzare le prove all’interno di una politica di responsabilità con le persone che formano parte della nostra famiglia e i risultati hanno dimostrato che fosse importante localizzare con urgenza i casi e mettere in moto le misure di prevenzione per ridurre, per quanto possibile, i contagi».
FOCOLAIO BASCO. Nei Paesi Baschi e più concretamente a Vitoria, si è registrato uno dei grandi focolai della pandemia. A ieri, i casi in tutta la Comunità Autonoma Basca erano 973. Da lì, sostengono alcuni a Valencia, sarebbe partito il contagio del 35% della rosa - staff compreso - del club levantino. Alaves e Valencia si sfidarono infatti il 6 marzo (1-1), quattro giorni prima dell’ottavo di ritorno di Champions della squadra di Celades contro l’Atalanta.
«RIPRESA A MAGGIO». Il presidente della Liga, Javier Tebas, ha intanto indicato a Marca una data per la ripresa dei campionati: «A metà maggio i campionati europei potranno riprendere. Tutti. Dipenderà però da quale sarà l’evoluzione della pandemia. Potrebbe essere anche prima, ma quella di metà maggio è la data ultima su cui stiamo lavorando per far ricominciare i campionati, coppe comprese. Se le gare saranno a porte chiuse o no, questo dipenderà dalle autorità sanitarie di ogni singolo paese». Tebas ha ammesso di aver contrattato «un servizio privato di test per il coronavirus per i club, prima ancora che si decretasse lo Stato di Allarme in Spagna» e che non vuole nemmeno pensare all’ipotesi che i giocatori pensino alle vacanze dovesse concludersi il campionato a luglio inoltrato. «Molti giocatori avrebbero comunque disputato l’Europeo. Non voglio credere che loro, arbitri e anche la stessa federcalcio possano pensarci».
Tebas, presidente della Liga, annuncia «Si torna in campo a metà maggio»