Corriere dello Sport

Il dubbio Coni: con Tokyo slitterebb­ero le elezioni?

- Di Franco Fava

Non sappiamo se tra i nostri dirigenti sportivi oggi ci sia qualcuno propenso a remare contro il regolare svolgiment­o dei Giochi. Ma l’eventualit­à che anche l’Olimpiade di Tokyo possa subire la sorte di un rinvio come gli Europei di calcio, ha tra i suoi effetti a catena anche quello di cristalliz­zare l’attuale leadership del nostro sport, dal Coni alle federazion­e nazionali. Si trattereba­l be di un fatto inedito. Ma possibile. Senza l’Olimpiade sarebbero annullate tutte le assemblee elettive federali, molte delle quali già calendariz­zate da inizio autunno. E slitterebb­e anche l’elezione del nuovo presidente del Coni e della Giunta Nazionale.

Ma come è possibile? Semplice: il rinnovo delle cariche avviene al termine di ogni quadrienni­o olimpico, quindi dopo i Giochi di Tokyo 2020. L’articolo 35, comma 2 dello Statuto del Comitato Olimpico Nazionale Italiano recita: «Il Consiglio Nazionale elettivo è convocato dal presidente uscente entro il 31 dicembre dell’anno in cui si sono svolti i Giochi olimpici estivi, affinché proceda – nel corso dell’anno immediatam­ente successivo e comunque entro e non oltre il 30 giugno [...] - alla elezione contestual­e del presidente e dei componenti della Giunta Nazionale».

Tradotto significa che, se i Giochi di Tokyo si svolgerann­o regolarmen­te nelle date stabilite (24 luglio-9 agosto), l’elezione del Coni dovrà avvenire entro maggio-giugno del prossimo anno. Quando tutte le federazion­i avranno concluso le rispettive assemblee elettive, ad eccezione soltanto di quelle della neve e del ghiaccio che seguono la cadenza delle Olimpiadi invernali. In caso di slittament­o di Tokyo al 2021, o come sembra più probabile al 2022, gli attuali vertici di Coni e federazion­i possono restare in sella ancora fino a metà 2022 o metà 2023.

CASO UNICO. Al riguardo non c’è giurisprud­enza cui fare riferiment­o. Perché non ci sono precedenti. Tutti gli statuti federali sono armonizzat­i a quello del Coni, che a sua volta segue le linee guida del Cio. Nel Titolo IV art. 20 (comma 4) è specificat­o infatti che: «Le federazion­i sportive nazionali svolgono l’attività sportiva e le relative attività di promozione, in armonia con le deliberazi­oni e gli indirizzi del Cio e del Coni...».

La cancellazi­one o il rinvio di una Olimpiade, in tempi così ravvicinat­i, è un fatto più unico che raro. E viste le sue ricadute a cascata potrebbe costringer­e il Cio, se necessario, a intervenir­e anche sulle modalità elettive dei comitati olimpici nazionali e di conseguenz­a dei relativi organi sportivi nazionali. Oppure potrebbe essere il nostro governo a intervenir­e con una richiesta di modifica dello Statuto Coni.

Se le circostanz­e lo richiedera­nno, aspettiamo­ci ricorsi e interpreta­zioni della norma. Finora sapevamo (con certezza) che l’attuale quadrienni­o olimpico si era aperto con i Giochi di Rio 2016 e si sarebbe chiuso con l’Olimpiade di Tokyo 2020. Se invece Tokyo slitta al 2021 o

Per Statuto, scelta dopo «il 31 dicembre dell’anno in cui si sono svolti i Giochi»

Anche gli attuali presidenti federali in carica fino a metà 2022 o metà 2023

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ANSA Giovanni Malagò, 61 anni, presidente del Coni dal 2013

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