Il dubbio Coni: con Tokyo slitterebbero le elezioni?
Non sappiamo se tra i nostri dirigenti sportivi oggi ci sia qualcuno propenso a remare contro il regolare svolgimento dei Giochi. Ma l’eventualità che anche l’Olimpiade di Tokyo possa subire la sorte di un rinvio come gli Europei di calcio, ha tra i suoi effetti a catena anche quello di cristallizzare l’attuale leadership del nostro sport, dal Coni alle federazione nazionali. Si tratterebal be di un fatto inedito. Ma possibile. Senza l’Olimpiade sarebbero annullate tutte le assemblee elettive federali, molte delle quali già calendarizzate da inizio autunno. E slitterebbe anche l’elezione del nuovo presidente del Coni e della Giunta Nazionale.
Ma come è possibile? Semplice: il rinnovo delle cariche avviene al termine di ogni quadriennio olimpico, quindi dopo i Giochi di Tokyo 2020. L’articolo 35, comma 2 dello Statuto del Comitato Olimpico Nazionale Italiano recita: «Il Consiglio Nazionale elettivo è convocato dal presidente uscente entro il 31 dicembre dell’anno in cui si sono svolti i Giochi olimpici estivi, affinché proceda – nel corso dell’anno immediatamente successivo e comunque entro e non oltre il 30 giugno [...] - alla elezione contestuale del presidente e dei componenti della Giunta Nazionale».
Tradotto significa che, se i Giochi di Tokyo si svolgeranno regolarmente nelle date stabilite (24 luglio-9 agosto), l’elezione del Coni dovrà avvenire entro maggio-giugno del prossimo anno. Quando tutte le federazioni avranno concluso le rispettive assemblee elettive, ad eccezione soltanto di quelle della neve e del ghiaccio che seguono la cadenza delle Olimpiadi invernali. In caso di slittamento di Tokyo al 2021, o come sembra più probabile al 2022, gli attuali vertici di Coni e federazioni possono restare in sella ancora fino a metà 2022 o metà 2023.
CASO UNICO. Al riguardo non c’è giurisprudenza cui fare riferimento. Perché non ci sono precedenti. Tutti gli statuti federali sono armonizzati a quello del Coni, che a sua volta segue le linee guida del Cio. Nel Titolo IV art. 20 (comma 4) è specificato infatti che: «Le federazioni sportive nazionali svolgono l’attività sportiva e le relative attività di promozione, in armonia con le deliberazioni e gli indirizzi del Cio e del Coni...».
La cancellazione o il rinvio di una Olimpiade, in tempi così ravvicinati, è un fatto più unico che raro. E viste le sue ricadute a cascata potrebbe costringere il Cio, se necessario, a intervenire anche sulle modalità elettive dei comitati olimpici nazionali e di conseguenza dei relativi organi sportivi nazionali. Oppure potrebbe essere il nostro governo a intervenire con una richiesta di modifica dello Statuto Coni.
Se le circostanze lo richiederanno, aspettiamoci ricorsi e interpretazioni della norma. Finora sapevamo (con certezza) che l’attuale quadriennio olimpico si era aperto con i Giochi di Rio 2016 e si sarebbe chiuso con l’Olimpiade di Tokyo 2020. Se invece Tokyo slitta al 2021 o
Per Statuto, scelta dopo «il 31 dicembre dell’anno in cui si sono svolti i Giochi»
Anche gli attuali presidenti federali in carica fino a metà 2022 o metà 2023