Matuidi: «Insieme ce la faremo»
TORINO - «Sono positivo, ce la faremo!». Matuidi vuol dire fiducia. Il francese si fa vivo sui social il giorno dopo aver scoperto di essere stato contagiato dal Coronavirus. Blaise è il secondo juventino colpito, dopo Daniele Rugani, ma non si perder d’animo. Anzi, il suo volto sorridente e il pollice verso l’alto sono lo spot migliore per veicolare un messaggio profondo. Il centrocampista gioca con il significato del termine “positivo”: positivo al test che ha stabilito la presenza del virus ma anche positivo nell’affrontare questo avversario così subdolo e diverso dai soliti. «Abitualmente - spiega il francese - amo pensare che sono positivo perché sono una persona che cerca di irradiare buone sensazioni attorno a sé, alla mia famiglia, ai miei amici ai miei compagni. Oggi resto positivo».
PRIVILEGIO. Matuidi è anche consapevole di essere fortunato perché il suo status di atleta di alto livello gli ha permesso di poter scoprire in fretta la positività: «Sono portatore asintomatico del virus, cosciente di avere il privilegio di essere un calciatore professionista e di beneficiare per questo motivo di un monitoraggio sanitario regolare e eccellente. Se non lo fossi stato, forse non avrei mai saputo di esserlo. Sono positivo, sono forte, il mio morale è alto come quello della mia famiglia». Come nel caso di Rugani, anche Blaise è stato inondato di affetto e di solidarietà. Tra i tanti, è arrivato anche il messaggio di Paul Pogba, che ha postato un video in cui si allena in quarantena con la maglia della Juve: «E’ per i miei amici Blaise Matuidi ed Albin Ekdal, e tutti gli atleti e le persone nel mondo. Siate forti, state a casa e in salute». La casacca indossata però non è passata inosservata e ha fatto sognare i tifosi bianconeri: «Lo so che i più sfacciati parleranno della maglia della Juve , ma sto solo supportando i miei amici. Tutto qui, niente di più» frena il Polpo.
PIU’FORTI. Matuidi è sicuro: «Sono positivo, usciremo collettivamente più forti da questa prova, che ci insegnerà a conoscerci meglio, a essere più solidali, più generosi, migliori». Serve però uno sforzo comune: «Restiamo disciplinati e uniti per poter presto tornare a fare le coccole ai nostri figli, abbracciare i nostri genitori, dare la mano ai nostri fratelli e sorelle e festeggiare i gol con i nostri compagni. Sono positivo, ce la faremo!».
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