Monte ingaggi: il modello del Milan è Calhanoglu
IL CLUB ROSSONERO LAVORA AI TAGLI, LO STIPENDIO MASSIMO PARI A QUELLO DEL TURCO (2,5 MILIONI ANNUI)
Mentre si prospetta per Milanello un ulteriore prolungamento della sospensione degli allenamenti (almeno una settimana oltre il previsto, fino al 30 marzo), Casa Milan si prepara a fare i conti con l’inevitabile austerity che contaminerà il mondo del calcio nel dopo-Coronavirus. Dall’Uefa si attende anche un gesto forte per quanto riguarda il fair-play finanziario, un possibile anno di sospensione durante il quale, comunque, per il Milan sarà necessario mitigare i costi soprattutto per quanto riguarda il monte-ingaggi. Attualmente quello rossonero supera di poco i 51 milioni di euro (al netto delle tasse), ma potrebbe scendere sensibilmente (almeno di una ventina di milioni) nel caso in cui si procedesse a una serie di cessioni e di correzioni.
DISMISSIONI. In questi momento la speciale classifica dei “più pagati” vede nettamente in testa Gigio Donnarumma (6 milioni, contratto in scadenza il 30 giugno 2021), seguito da Biglia (3,5 fino al prossimo 30 giugno), Romagnoli (3,5 - 30 giugno 2022), Ibrahimovic (3 fino al 30 giugno), Suso (3, 30 giugno 2022). Calhanoglu, con i suoi 2,5 milioni di stipendio annuo, è il primo dei milanisti che si attesta sui parametri imposti già un anno fa dal Fondo Elliott che, però, potrebbero essere rivisti al ribasso fin dalla prossima stagione. Per quanto riguarda Biglia e Ibrahimovc (al quale bisogna aggiungere Bonaventura, 2 milioni il suo ingaggio) si tratta di far scadere i contratti in essere. Gigio Donnarumma e Romagnoli, invece, sono in attesa di un rinnovo addirittura al ribasso. Ma il loro agente Mino Raiola (che cura anche gli interessi di Ibrahimovic e Bonaventura) non è certo propenso a fare simili concessioni ai club. A quel punto i due potrebbero scegliere altre strade. E anche Suso (3 milioni di ingaggio garantiti fino al
CONTRIBUTI. Mentre si moltiplicano le iniziative dei calciatori per supportare le cure e gli interventi contro il Coronavirus (ieri Ibrahimovc ha dato vita a una nuova raccolta fondi) anche Casa Milan attende gli sviluppi sul possibile contributo che la Serie A potrebbe offrire rinunciando a una parte degli ingaggi (10-15 per cento). Se ne sta discutendo a uno dei tanti tavoli di confronto che Federcalcio e Lega stanno gestendo per affrontare questa crisi senza precedenti. Sicuramente il mercato estivo 2020 sarà condizionato in maniera pesante da una totale revisione dei listino-prezzi dei calciatori e dei relativi ingaggi.
FLESSIONE. Il club rossonero aveva previsto, in tempi non sospetti, una serie di dismissioni importanti cercando, però, di non coinvolgere elementi (Gabbia, Hernandez, Bennacer, Rebic, lo stesso Leao) che potrebbero rappresentare la spina dorsale del nuovo Milan. Potrebbero diventare critiche le posizioni di Paquetà e Piatek che, acquistati a caro prezzo (35 milioni cadauno nel gennaio 2019) hanno perso in pochi mesi gran parte del loro valore. Per questioni di bilancio (il disavanzo supera ancora i 100 milioni) il club rossonero non può assolutamente permettersi di potersi presentare al momento decisivo con altre minusvalenze.