IL NAPOLI VEDE JOVIC E SCOPRE CUCURELLA
Ha visionato l’attaccante del Real e si è accorto del 21enne del Getafe che ricorda Callejon
Nel chiuso della casa, con la testa in un computer, a rileggere ciò ch’è stato scritto. E poi un salto nel soggiorno, c’è un televisore acceso, video che attendono e servono per ingannare la noia. Ci sarà il calcio di nuovo, come la vita, riafferreremo tutto assieme, e verrà poi sistemato proprio dove è rimasto per sempre. Però adesso è il momento degli appunti, di quel ch’è stato conservato a futura memoria, per dare fisicità al Progetto. Eccole le idee, hanno un senso o forse no, però sono riemerse dai carteggi, dal data-base, dalle relazioni che il Napoli ha conservato, dopo che i suoi 007 hanno girellato per questo Mondo adesso immobile. Si capirà più in là quel che andrà fatto, ma linee-guida ne erano già state tracciate da Giuntoli e la schiera degli osservatori ha prodotto un bel po’ di identikit.
IN SPAGNA. Ancora, di nuovo, e d’altro canto i precedenti incoraggiano, in Spagna: perché non mancano i talenti, perché esistono amici che danno le indicazioni giuste, perché val la pena andare a scegliere in quel macrocosmo che soddisfa gli esteti. Il Napoli a Madrid c’è stato per un po’, per capire di Luka Jovic, e da quelle parti, ma nel Getafe, s’è accorto che Marc Cucurella può rientrare tra i desideri che verranno: ha ventidue anni (quasi, li compie a luglio), sta crescendo in una squadra che ha stupito, si è sviluppata alla «Masia» e chi nasce con il marchio del Barcellona nel proprio calcio è garanzia. Poi sa fare anche tante varie cose, sulla corsia di sinistra esterno basso, centrocampista, persino laterale offensivo - tanto da ricordare in qualche modo un Callejon dell’altra corsia.
IN FRANCIA. E ci sono nomi che prepotentemente ritornano, ad esempio quello di Baptiste Santamaria, centrocampista dell’Angers, in Ligue 1, venticinque anni compiuti da dieci giorni e trenta presenze stagionali, con un primato non irrilevante, nell’economia d’una squadra: recupera palloni come nessuno, lo chiamano il «Kanté bianco», e dunque ha anche qualcosa di Allan, a cui per caratteristiche si avvicina. Ha un suo appeal, Santamaria, che lo ha avvicinato - per interessamento - al Siviglia e anche al Valencia. C’è sempre un pezzo di Spagna, quando si muove il Napoli.
IN GRECIA. E comunque, dovendo orientarsi soprattutto sul versante sinistro, dove la possibilità che si apra un buco, Giuntoli non ha mai smesso di far controllare le prestazioni di Kostantinos Tsimikas, che è stato ad un passo dall’accordo nello scorso mese di gennaio: trattativa avanzatissima, dopo che per settimane anzi per mesi - al Pireo c’è stato come «ospite» Maurizio Micheli, il capo dell’area scouting, che ha accumulato indicazioni più che sufficienti. Anche Tsimikas ha ciò che serve per rientrare nella filosofia del Napoli: prospettive, affidabilità, tecnica e anche la stima di Manolas. Il suo costo è lievitato e dopo l’Arsenal anche l’Inter si è messo in fila. Ma nell'archivio c'è materiale da controllare ancora.
Tra gli osservati anche Santamaria. E in Grecia si monitora sempre Tsimikas