ZANIOLO CORRE VERSO L’EUROPEO
Con le nuove date forse in campo a fine stagione. La madre Francesca: «E’ carico, si allena a casa tutti i giorni, la fidanzata lo aiuta a restare sereno». Il padre Igor: «Per tornare come prima non deve avere fretta»
Il terrazzo che si affaccia sulle costruzioni dell’Eur è adibito a palestra. Una cyclette professionale e tanti attrezzi per mantenersi in forma e per contare il tempo che manca al grande rientro. Nicolò Zaniolo si è rotto i legamenti crociati il 12 gennaio nella partita contro la Juventus, in uno strappo dei suoi era imprendibile per i difensori bianconeri. In due non riuscivano a fermarlo, se il ginocchio destro non avesse ceduto sarebbe andato in porta. Da quel giorno sono passati poco più due mesi, la strada è ancora lunga, ma lo stop imposto dall’emergenza sanitaria legata al Coronavirus quasi accorcia quel tunnel. Quando tutto tornerà come prima, gli obiettivi, il campo, i contrasti, le partite gli appariranno con i contorni più nitidi. Zaniolo lavora tutti i giorni. Senza soste. Se il campionato riprenderà a maggio potrebbe essere quasi pronto, potrebbe giocare le ultime partite di questa maledetta stagione. Il primo pensiero di Friedkin, quando chiuderà la trattativa per l’acquisto della Roma, è di blindarlo e con Pellegrini costruire la squadra del futuro.
Da quasi un anno Nicolò abita nella casa di Totti, che Francesco ha affittato a lui, dopo che per un breve periodo era stata di Alisson, nel quartiere con le strade intitolate alle capitali d’Europa, con una piscina enorme sull’attico dove il Capitano abitava nei primi anni di matrimonio. In casa ogni giorno cyclette, elastici e il fisioterapista della Roma Marco Esposito che lo segue con delle video sessioni. Lavora due ore al giorno, poi il ghiaccio, che si usa sempre nel post operatorio. La madre Francesca Costa vive con il figlio, condivide ogni giorno le ansie e le speranze del giovane più importante del calcio italiano: «Nicolò è molto carico, segue con apprensione questa situazione non facile da capire per un ragazzo di vent’anni, si sta rendendo conto che non è una cosa semplice come si pensava».
Nicolò lavora con un obiettivo che si avvicina: «Ha grandi motivazioni, sente che il ginocchio sta bene, pensa che presto potrà fare le cose che fanno tutti. Non è ancora pronto, ma sa che non deve buttarsi giù e la prospettiva di poter disputare l’Europeo lo carica».
I decreti sempre più strigenti costringono gli italiani a restare a casa per ridurre al massimo il rischio del contagio: «Giochiamo a carte, ai giochi di società. Con la fidanzata cerchiamo di farlo stare sereno, di fargli trascorrere questi giorni nel migliore modo possibile. Nicolò passa il tempo a giocare a Scarabeo, Monopoli, alla Play Station con gli amici. Ha imparato anche a giocare a Burraco». La fidanzata lo conforta nei momenti difficili, quelli del dubbio e della lunga attesa. Sta sempre con Sara Scaperrotta. «Hanno superato un periodo un po’ bruttino», rivela la madre. Da più di un anno sono una coppia felice.
La famiglia Zaniolo è molto uni
il professor Mariani: Il ginocchio è asciutto il recupero procede senza problemi
ta. Igor e Francesca si dividono tra La Spezia e Roma, il padre sta con la figlia, la madre segue il figlio. Igor ha fatto il calciatore, era un bomber tosto, che non aveva paura delle botte dentro l’area. Ora ha un bar che ha chiuso qualche giorno prima delle direttive del Governo. Segue Nicolò a distanza, soprattutto ora che questo virus infame ha seminato morte e ha diviso le famiglie: «Nicolò lavora tanto. E’ carico, è sempre stato carico. Non vede l’ora di rientrare, a prescindere dallo slittamento. Intanto si deve rimettere in forma e poi ci vuole tempo per tornare quello di prima. Il recupero sta andando bene, è su di morale. I primi tempi sono stati i più duri, ma tutto procede secondo l’iter post operatorio. Gli ho dato qualche consiglio, io da calciatore mi sono rotto il tendine d’Achille e quattro menischi, so cosa significa stare fermi. In particolare per lui, che attraversava un periodo in cui era al top. Sa che fa parte del mestiere. Fonseca lo ha sentito al telefono tutti i giorni e poi è sempre in contatto con i compagni, si curava a Trigoria e andava a vedere ogni partita all’Olimpico».
Nicolò sta vivendo questa situazione di emergenza con grande paertecipazione: «All’inizio come tutti faceva fatica, ora comincia a capire le conseguenze e riesce a ragionare di più. Ha tante testimonianze che lo hanno fatto riflettere. Ma non ha cambiato troppo le abitudini di vita. Anche prima usciva poco. Nella nuova casa si trova bene. E’ stata di Totti e Alisson, speriamo gli porti fortuna... Vorrei stargli più vicino, ma sono qui con mia figlia e sarà ancora un po’ lunga. Il bar lo avevo già chiuso. Speriamo che torni tutti alla normalità e come diceva Mihajlovic saremo tutti migliori».
L’ORTOPEDICO. Il professor Pier Paolo Mariani lo ha operato il 13 gennaio. In questo periodo ha interrotto l’attività per non poter seguire i suoi pazienti: «Non posso garantire il post operatorio, meglio fermarsi». Zaniolo lo tiene sotto controllo: «L’ho visto un mese fa, doveva tornare martedì scorso, ma abbiamo rinviato, non c’è fretta. Il ginocchio è asciutto. Ho avuto assicurazioni, sta benissimo. Credo che per Nicolò poter giocare l’Europeo sia una bella soddisfazione».
L’AGENTE. Claudio Vigorelli ha preso la procura di Zaniolo dopo che è arrivato alla Roma. In questo periodo ha visto maturare Nicolò: «E’ caricato e determinato sin dal primo giorno, da quando è entrato in questo tunnel. Con questa pausa può gestire meglio il tempo, pensare all’Europeo, ma non c’è bisogno di accelerazioni, bisogna andare cauti. E’ presto per dire se potrà giocare qualche partita di questo finale di stagione. Siamo soddisfatti, tutto procede per il meglio. Da adesso è tutto in discesa. Ho visto che già palleggia, era un gioco, con la carta igienica, perdoniamoglielo... Sta affrontando bene la situazione, da uomo, questa esperienza lo ha maturato».
Vigorelli: Questa esperienza lo ha maturato, è deciso ad uscire dal tunnel