SFORZINI: PALERMO VAL BENE UN ESILIO
«Sfido i miei compagni a palleggiare e dalla finestra vedo il mare di Mondello. Saremo pronti per il finale»
Nando Sforzini si tiene in allenamento sfidando, sul web, i compagni a palleggiare, con palline da tennis e rotoli di carta igienica. Un passatempo fra il niente, la solitudine da emergenza e gli allenamenti nella sua abitazione di fronte al mare. Non solo magie tecniche ma anche duelli a suon di gol. “Gol Challenge”, urla Martin sui social mostrando il suo più bello, reliquia per un regista, ai tempi del Midlesbrough, e taggando un bomber di professione, Sforzini appunto. Una provocazione scontrarsi con uno che di reti ne ha fatte tante e che, per tutta risposta, infatti, gli ha rifilato una serie di filmati, la sequenza del suo campionario, prodezze di una carriera di alti e bassi, sempre ricca di emozioni e di occasioni perdute.
NANDO GOL. Altrimenti perché lo chiamerebbero così? Ma Sforzini va oltre. E’ il rosanero più anziano, dopo Santana, e sa che, in un momento così travagliato e nelle otto partite finali che suggelleranno la rinascita e la promozione del Palermo, dovrà mettere a disposizione degli altri ragazzi esperienza e professionalità. Anche per obiettivi personali: stagione trionfale e un sogno, cioè «proseguire la carriera a Palermo e in A». Quella A toccata e svanita a Bari e Pescara. Per infortuni e altro. Rimpianto che si trascina da anni: «Cosa mi è mancato? Maturare un po’ prima, accettare qualche consiglio che da testone ho rifiutato. Mi prendo ogni responsabilità, anche se certe cose le capisci solo dopo averle vissute».
ALLENAMENTI E GIOCHI. Tutti a casa e blindati. Tocca agli over, a chi ne se una più del diavolo, indirizzare i giovani. «Non possiamo che essere d’esempio per loro. Negli ultimi giorni, un po’ per farci compagnia ed un po’ per interagire con i fans, ci siamo collegati più volte in diretta su Instagram». Non è mai stato un patito di internet «per mancanza di contatto umano». Oggi si accorge che in certi casi è indispensabile. «Mi ha colpito il ringraziamento dei nostri sostenitori per aver regalato qualche minuto di spensieratezza. I nostri tifosi sono eccezionali e lo hanno dimostrato domenica scorsa quando in massa hanno partecipato al flash mob cantando l’inno del Palermo. Un gesto che mi ha emozionato».
PASSARE IL TEMPO. Come? Dal suo “eremo”, Sforzini lancia un messaggio sul sito ufficiale, ssdpalermo. it. «La mia giornata tipo? Sveglia, colazione, allenamento, pranzo, un po’ di tv, le videochiamate con mio figlio Marcello e la mia compagna Sara, cena e poi a presto a letto». Uscire? Solo per la spesa. «Inevitabile provare un po’ di solitudine soprattutto durante i pasti. Bisogna tenere duro. Dal punto di vista atletico stiamo svolgendo un programma che prevede l’alternanza tra un lavoro di forza e circuiti di fitness ad alta intensità che sollecitano le frequenze cardiache simulando la corsa».
INCREDIBILE. L’aspetto professionale, solo una parte dei suoi pensieri. «Non mi sarei mai aspettato, nel 2020, di assistere ad una situazione del genere, ma bisogna andare avanti con lucidità, coraggio e soprattutto senso civico. Oggi il pensiero va a chi sta combattendo la battaglia contro il virus, soprattutto agli anziani ed ai più deboli. Speriamo che i contagi possano diminuire al più presto. La società ha giustamente scelto di prolungare lo stop degli allenamenti, è chiaro che bisogna prima tutelare la salute di tutti. Quando l’emergenza finirà, saremo pronti per una nuova preparazione come in estate. Non esistono alternative, abbiamo un obiettivo importante da raggiungere e questo è l’unico modo per ottenerlo».
LA SPERANZA. Un domani ci sarà comunque. «A Palermo, mi trovo bene. E’ una città fantastica ed una piazza che ha fatto la storia del calcio. Con questa società, ci sono i presupposti per tornare ai massimi livelli. Voglio a tutti i costi bissare il risultato ottenuto lo scorso anno ad Avellino. Questa sarebbe stata la settimana della sfida con il Savoia, ma oggi è superfluo fare programmi. Il desiderio di ognuno di noi è tornare alla vita normale e, finalmente, di giocare a calcio».
«Noi più esperti dobbiamo dare l’esempio in questo momento difficile»
«Il primo obiettivo è tornare alla vita Giocare e vincere sarà naturale»