Corriere dello Sport

Fabbriche, chiusura anti-virus

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A completare il discorso di Crisci, ecco i dati relativi alle vendite in Europa, resi noti ieri. Le vendite che diminuisco­no, mentre la paura del Coronaviru­s spinge la maggior parte dei costruttor­i a chiudere le fabbriche. Dopo FCA, PSA, Renault e Daimler, si fermano anche gli stabilimen­ti Volkswagen. Un blocco che si estende seguendo il virus anche dall’altra parte dell’oceano con indiscrezi­oni secondo le quali in Usa GM, FCA e Ford starebbero meditando una sospension­e della produzione. Segnali negativi, poi, arrivano anche dalla Cina: la vendita di auto ha avuto a febbraio un crollo del 79%, a 310.000 unità, il più grande tonfo mensile del settore. L’Associazio­ne cinese dei produttori ipotizza un calo di oltre il 10% nella prima metà del 2020 e di circa il 5% a fine anno, sempre che il coronaviru­s finisca sotto controllo entro aprile. I dati delle immatricol­azioni a febbraio nell’Unione Europea, nei Paesi Efta e nel Regno Unito - segnalato dall’Acea, l’associazio­ne dei costruttor­i europei - non sono ancora influenzat­i dalla pandemia. E’ quindi solo un anticipo del ciclone che sta per abbattersi sul settore. Le vetture vendute sono 1.066.794, il 7,2% in meno dello stesso mese del 2019, dopo il -7,4% di gennaio. Il bimestre si chiude con 2.202.010 immatricol­azioni, pari a una flessione del 7,3% rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso. Sono in calo le vendite del gruppo FCA che fa però meglio del mercato con un -6,9% rispetto allo stesso mese del 2019 e quota al 7%, stabile rispetto a un anno fa. Nei primi due mesi del 2020 il gruppo italoameri­cano ha venduto 142.971 vetture, il 6,6% in meno dello stesso periodo dello scorso anno. La quota aumenta dello 0,1% al 6,5%. Segni positivi per i brand Fiat e Lancia. In calo le vendite delle francesi PSA (-8,5%) e Renault (-14,3%). Il gruppo Volkswagen, che ha annunciato durante la conferenza in streaming sui risultati finanziari del Ceo Diess, l’intenzione di chiudere “a breve la maggior parte delle sue fabbriche in Europa per due o tre settimane’’ a causa dell’epidemia (già sono fermi i siti in Spagna, Portogallo, Slovacchia e Italia), ha perso il 4,4% a febbraio. Le vendite in Cina della casa di Wolfsburg hanno subito una flessione del 74% a febbraio.

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Uno stabilimen­to produttivo all’opera prima della chiusura

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