F1, salta il Gp di Montecarlo
Macchine a effetto suolo solo nel 2022. Montecarlo rinuncia dopo la positività al virus di Alberto II
La rinuncia dopo la positività al virus del principe Alberto II Non si corre neanche a Barcellona
La Formula 1 cambia forma: FIA, Liberty Media, le squadre, la Pirelli e tutte le principali componenti della Formula 1 hanno costituito un comitato di crisi che negli ultimi giorni ha lavorato in riunione permanente, sempre in conference call.
Mette mano al Mondiale, lo smonta e lo riassembla pezzo per pezzo, diverso rispetto a com’era. Più piccolo, certo: mancano dei mattoncini. E con nuove regole del gioco, perché quelle vigenti fino alla scorsa settimana - ultima stagione con l’aerodinamica sofisticata e dal 2021 nuove vetture a effetto suolo e con gomme ribassate da 18 pollici - avrebbero potuto mandare gambe all’aria scuderie economicamente fragili come Williams, Haas, Alfa Rofarle Sì, anche questa che sotto il glorioso brand cela lo svizzero team Sauber.
Alcuni di esse ricevono denaro da piccoli sponsor ogni tre o quattro gare, e dunque da quel lato non entrerà un quattrino fino all’inizio di giugno, quando si spera che il Mondiale possa prendere il via. Dunque si cambia: vediamo le novità del giorno, peraltro tratteggiate nel giornale di ieri.
ALTRI DUE ANNI. Il cambio di regole per avere in pista le nuove vetture slitta dal 2021 al 2022. Erano tutti d’accordo, e alcune piccole squadre avevano sottolineato il fatto che senza lo slittamento avrebbero rischiato di chiudere baracca.
La Ferrari, che mercoledì aveva tentennato e si era presa una giornata per rifletterci (in fondo Maranello non vede l’ora di togliersi di torno questo regolamento che la vede inseguire) ieri ha dato l’assenso, consentendo l’indispensabile unanimità.
A questo punto c’è da attendersi che si giri pagina sulla questione dell’accordo segreto FIA-Ferrari dopo l’inchiesta sui motori 2019: il gruppo dei Sette aveva già perso la Mercedes, e appare improbabile che piccole squadre cui Maranello ieri è venuta incontro, vogliano ancora
la guerra. Binotto ha definito il sì della Ferrari «un gesto di responsabilità».
Il severo tetto di spesa (175 milioni di dollari all’anno a squadra, escluse alcune voci) entrerà in vigore già nel 2021. Per cui questa non sarà semplicemente la stagione più costosa della storia: di più, perché a fronte dei mancati introiti per i GP mancanti o le spese impreviste, grandi team e grandi costruttori si sveneranno per fare più strada possibile con i progetti 2022, prima di incappare nelle limitazioni economiche.
Da definire i dettagli tecnici: probabilmente le macchine attuali potranno essere ancora sviluppate quest’anno, mentre la parte meccanica rimarrà congelata nel 2021. Immaginiamo che il DAS della Mercedes sarà vietato già dal prossimo anno.
VERSO IL CALENDARIO. Il nuomeo. vo calendario prende forma: si prevede via il 7 giugno in Azerbaijan (sede da confermare) e conclusione il 13 dicembre ad Abu Dhabi dopo 18 gare, o 19 se tra Brasile e Bahrain riusciranno a infilare un GP Cina con programma compresso in due giorni. Comunque non dovranno essere meno di 18 gare, perché sotto quella soglia comincerebbero a saltare alcuni contratti per i diritti televisivi.
Ieri è stato annunciato il rinvio a data da destinarsi di Olanda, Spagna e Montecarlo, ma solo il primo va preso per buono, con Zandvoort che verrà risistemata in agosto (la sosta forzata sta partendo per tutti e verrà osservata entro fine aprile). Barcellona salterà, Monaco ha ufficializzato ieri sera la rinuncia - che era già certa - dopo aver appreso della positività al virus di Alberto II.