GIOCHI DISPARI
La pandemia e le pressioni conseguenti da parte dei comitati più potenti hanno spinto il n.1 Bach a prendere una storica decisione Perdite per 6 miliardi di euro solo per le competenze del Giappone
La resa del Cio, d’intesa con il premier giapponese Kobe: le Olimpiadi slittano al 2021, «ma non oltre l’estate» Non cambia il logo: resterà Tokyo 2020 Malagò: «Credo nei nostri campioni»
Resta da capire cosa cambierà adesso con i criteri di qualificazione
Giochi rinviati «per salvaguardare la salute degli atleti» Non saranno più tardi dell’estate, forse già in primavera
Si scrive Tokyo 2020. Ma si legge Tokyo 2021. Alla fine l'avanzare minaccioso della pandemia travolge anche l'ultimo baluardo di normalità. Da giorni la pressione era diventata insopportabile. Dalle Americhe all'Australia, passando per l'Iran, si chiedeva di spostare l'Olimpiade di Tokyo al prossimo anno, se non addirittura al 2022.
Alla fine Thomas Bach e Shinzo Abe si sono dovuti arrendere all'evidenza dello tsunami virale, proprio nel giorno che avrebbe dovuto segnare nel calendario i 4 mesi dalla cerimonia di apertura della XXXII Olimpiade.
RINVIO.
I Giochi di Tokyo 2020 non si svolgeranno questa estate dal 24 luglio al 9 agosto, ma il prossimo anno, nel 2021. Si tratta di un rinvio sofferto, storico. Che fa tirare il fiato a tanti campioni blasonati e non, ormai costretti a casa, immobili come tanti chissà per quanto tempo ancora. Che regala un anno in più di tempo a quei giovani talenti per i quali questi Giochi arrivavano troppo presto. Ma che fa disperare chi teme che non potrà reggere fisicamente l'attesa che si allunga in un tempo che ora appare infinito.
DISPARI.
Non c'era mai stata un'Olimpiade in un anno dispari. In 124 anni i Giochi erano stati fermati tuttalpiù dalle guerre, vedi le edizioni 1916, 1940 e 1944. «Abbiamo concordato che l'Olimpiade debba essere posticipata a una data successiva al 2020, ma non più tardi dell'estate 2021 per salvaguardare la salute degli atleti, di quanti coinvolti con i Giochi e della comunità internazionale». Così l'annuncio congiunto del presidente del Cio Bach e del premier giapponese Abe, al termine di una conference call convocata d'urgenza per intercettare e bloccare la spirale crescente di dissenso di molte federazioni e comitati olimpici di peso che invocavano il rinvio al prossimo anno, pena il boicottaggio.
Bach e Abe non hanno specificato però il periodo in cui si svolgeranno i Giochi il prossimo anno. Per alcuni potrebbero essere anche in tarda primavera. A definirle ci penseranno la commissione di coordinamento Cio e il comitato organizzatore, sentiti i pareri delle principali federazioni internazionali, in particolare atletica e nuoto, che ora devono rimodulare a loro volta i calendari finiti nel caos per i rinvii a catena.
«Non è detto che saranno nelle stesse date, in piena estate: potrebbero svolgersi anche a giugno o tarda primavera: sono ipotesi in campo», ha commentato il membro
Cio Giovanni Malagò, che dall'inizio della crisi ha sposato la linea Bach e che per questo aveva subito critiche da alcuni presidenti federali. Per il ministro dello Sport Spadafora il rinvio è «una decisione saggia».
Il punto più impegnativo dell'accordo tra Losanna e Tokyo è stato quello legato all'aspetto finanziario, ai contratti Tv e sponsor, alle clausole assicurative, alle penali e al villaggio atleti da 15.000 posti che avrebbe dovuto passar di mano in autunno. Ora tutto dovrà restare cristallizzato per altri 12 mesi. Con un costo che, secondo lo studio dell'Università del Kensai, sfiora i 6 miliardi di euro solo per le competenze del Giappone. Ma sarebbero stati fino a dieci volte di più se si fosse decisa la cancellazione dell'evento che è costato finora 24 miliardi. Sarà anche per questo che Bach e Abe hanno responsabilizzato l'Organizzazione Mondiale della Sanità. Come dire: non avevamo altra scelta dopo gli allarmi dell'OMS. Mentre da una parte Losanna e Tokyo esaltano «i grandi progressi fatti da Giappone nel contrasto al Covid-19», dall'altra evidenziano il monito dell'organizzazione sanitaria che aveva certificato «l'accelerazione della pandemia nel mondo». Ma Bach ha smentito che nell'incontro con Abe - al quale hanno partecipato anche il presidente del LOC, Yoshiro Mori e la potente governatrice di Tokyo metropolitana, Koike Yuriko - si sia parlato delle conseguenze finanziare: «Non sono state discusse e non sono la priorità, la priorità è proteggere le vite».
QUALIFICAZIONI.
Tutto da vedere cosa cambia ora con i criteri di qualificazione, già raggiunti da 182 azzurri. Secondo Anna Riccardi, n.2 dell’ufficio Preparazione Olimpica Coni, «le carte assegnate al Paese dovrebbero restare, qualche dubbio su quelle personali, anche se, quando già si parlava di un rinvio di alcuni mesi, il Cio aveva fatto sapere che sarebbero state salvaguardate anche quelle individuali».