Corriere dello Sport

Liga, un rebus anche la ripresa a metà maggio

- di Andrea De Pauli ®RIPRODUZIO­NE RISERVATA

È stato il giorno più difficile dall’inizio dell’emergenza: 514 morti in sole ventiquatt­r’ore e 6.584 persone contagiate in più, che portano il totale attorno ai 40mila positivi e ai 2743 decessi. Eppure in Spagna si è convinti che le misure progressiv­amente sempre più restrittiv­e attuate dal governo Pedro Sanchez vadano nella direzione corretta. Auspicio condiviso anche dal numero uno della Legacalcio, Javiera Tebas, che continua il suo febbrile lavoro di confronto con tutte le parti in causa per mantenere vivo il sogno di una possibile ripresa delle competizio­ni per metà maggio, nessuno però si azzarda più a parlare di un giorno concreto, anche perché l'ultima parola spetterà alle pubbliche autorità.

ATTESA. Preso atto che fino a Pasqua, tutti rimarranno rintanati in casa, come stabilito dal premier Sanchez, che ha prolungato fino all'11 aprile lo stato di allerta, bisognerà attendere la metà del mese prossimo per capire se ci saranno reali possibilit­à di progettare la ripartenza della Liga per il mese successivo, anche contemplan­do l’ipotesi di disputare le 11 giornate rimanenti a porte chiuse. Nel frattempo, pressoché tutti i giocatori di Primera division avrebbero dato la disponibil­ità a un sostanzios­o taglio di stipendio, col fine di non mettere in pericolo il posto di lavoro degli altri impiegati delle rispettive società.

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