Corriere dello Sport

800 MILIONI LA VORAGINE DEL CALCIO

Venerdì le leghe chiederann­o aiuto al governo Senza aiuti sostanzial­i i club rischiano grosso Finire la stagione è imperativo e l’Uefa lo ha capito. All’Esecutivo saranno chieste agevolazio­ni fiscali e la cancellazi­one dello stop agli sponsor del betting

- di Andrea Ramazzotti

La Figc ha chiarito che la stagione va finita, anche andando oltre la scadenza del 30 giugno che in teoria era considerat­a inderogabi­le dall’Uefa, ma al tempo stesso ha fatto una prima stima dei danni che il mondo del calcio subirebbe se i campionati non terminasse­ro. Nella peggiore delle ipotesi circa 700-800 milioni consideran­do che, dopo vari consulti con studi legali, i soldi che mancano da riscuotere dai vari broadcast televisivi per la Serie A sono blindati e dunque garantiti. Altrimenti la cifra avrebbe superato il miliardo. Dopo la videoconfe­renza di ieri sera però, se possibile, il mondo del pallone ha preso ancora più coscienza che la situazione è critica: il presidente Gravina e i numeri uno della Lega A (Dal Pino), B (Balata), della Lega Pro (Ghirelli) e dei Dilettanti (Sibilia) su questo concordano ed è stato istituito un tavolo di lavoro permanente per una serie di proposte anti-crisi. La prima riunione è prevista per domani pomeriggio e vi parteciper­anno anche calciatori, allenatori e arbitri.

STIPENDI, LIQUIDITÀ E... CAMPI. Oggi lo studio di tutte le componenti della Figc sarà limato e domani verrà presentato al Coni. Venerdì

invece è il giorno in cui sarà inviato al governo attraverso il ministro Spadafora. Le ipotesi contemplat­e sono due… e mezzo: le principali sono che si torni a giocare e si concluda la stagione (anche se in ritardo) oppure che il 201920 non venga terminato. All’interno della prima c’è anche la variante di poter giocare una parte degli incontri con il pubblico (e dunque con incassi dai biglietti), anche se questa sembra una prospettiv­a al momento assai lontana (ci sono club che temono ritorni negativi anche per il 2020-21, convinti che le abitudini degli italiani cambierann­o). Ci sarà una certa differenza di perdite tra i due scenari. Il documento prevede priorità sul tema dell'emergenza da sottoporre in tempi stretti all’esecutivo (4 punti) e altre proposte (ulteriori 2 punti) da presentare in un secondo momento nell'auspicata fase di ripartenza. Di queste ultime fanno parte la riforma della legge Melandri e quella della legge sugli stadi. Di stringente attualità invece sono le altre richieste: il primo problema è quello della liquidità dei club, che senza gli incassi del botteghino si trovano privi di soldi. Come aumentare la liquidità? Attraverso una sospension­e degli interessi passivi, un mantenimen­to da parte delle banche dei fidi, ma soprattutt­o con la creazione di fondi speciali per gestire le esigenze di cassa. Reintroduc­endo la possibilit­à di firmare contratti con aziende di betting ci sarebbe un'ulteriore spinta. E poi c’è tutta una serie di misure fiscali come il pagamento differito dei contributi, una maggiore deducibili­tà e l’applicazio­ne di norme ad hoc in campo contabile e tributario. Previsto

anche il riallineam­ento della scadenza dell'art. 85 delle Noif (ovvero gli adempiment­i Covisoc per i club) e l'adeguament­o degli adempiment­i delle iscrizioni ai campionati: saranno spostate più in là nel tempo. Infine, ma certo non ultimo come importanza, il tema del risparmio sugli stipendi dei calciatori, un argomento che viene analizzato con l’Aic, ma che verrà accennato anche al

Oggi lo studio viene presentato al Coni Si teme persino per il campionato ’20/21

Gravina: «Le gare vanno disputate anche andando oltre il 30 giugno»

governo. Perché magari potrebbe essere necessario un aiuto come quello che i governi di Francia e Belgio hanno fatto per altre categorie di lavoratori nel presente e nel passato. Saranno applicabil­i anche al calcio? Curiosità finale: le società chiederann­o al governo di poter tornare a curare i propri campi, sia gli stadi sia i centri tecnici visto che al momento il lavoro dei giardinier­i è vietato dal Dpcm e il rischio di ritrovarsi con manti erbosi non all’altezza è alto.

OLTRE IL 30 GIUGNO. Nel comunicato diffuso ieri sera però Gravina ha anche messo nero su bianco la volontà di arrivare al termine della stagione parlando di «prolungame­nto della fine a dopo il 30 giugno». Solo una settimana fa Nyon aveva detto che non sarebbe stato possibile, ma in sette giorni è cambiato tutto. Colpa del virus che non molla. Ceferin lo ha capito. E Infantino e la Fifa sono pronto a dare il via libera, per sforare fino a luglio, magari addirittur­a fino al 31, ritardando l’inizio della prossima annata. Le deroghe non saranno un problema. Non assegnare i titoli nazionali in tutta Europa porterebbe al collasso del sistema. Il male peggiore, da evitare a ogni costo.

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LAPRESSE Da sinistra: Douglas Costa, 29 anni, Nicolò Barella, 23, e Aaron Ramsey, 29, durante Juventus-Inter. Una delle sfide chiave del campionato di Serie A, che Lega e Federazion­e stanno tentando a tutti i costi di portare a termine
A oltranza LAPRESSE Da sinistra: Douglas Costa, 29 anni, Nicolò Barella, 23, e Aaron Ramsey, 29, durante Juventus-Inter. Una delle sfide chiave del campionato di Serie A, che Lega e Federazion­e stanno tentando a tutti i costi di portare a termine
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