LA TELA DI RANGNICK IMPRIGIONA IL MILAN
Il nodo panchina torna in primo piano: i tempi del tedesco non collimano L’ex allenatore e oggi dirigente del Lipsia vuole avere 40 giorni per avviare le sue stagioni Poi c’è il budget
Lo stallo che ha bloccato il calcio italiano ha messo il Milan nelle condizioni di riflettere sulla guida tecnica della prossima stagione. Per Ivan Gazidis sarà un anno cruciale perché a differenza del passato sceglierà i suoi uomini nei ruoli chiave del club, a partire dalla dirigenza per concludere con l’allenatore. Quest’ultimo è un capitolo fondamentale per la rinascita del Milan, e dopo tanti anni in cui sono stati commessi errori decisionali, si avverte la necessità di trovare l’uomo giusto.
Gazidis in realtà, questo nome lo aveva individuato in Ralf Rangnick, contattandolo più di una volta nel corso dei mesi scorsi e gettando le basi per un accordo di massima. Tra i due c’è feeling e un rapporto d’amicizia che dura da diverso tempo, così l’idea dell’amministratore delegato era di portarlo in rossonero per una vera rivoluzione. E se un mese fa l’approdo del tedesco sembrava cosa fatta, oggi c’è più di un dubbio.
MOTIVAZIONI. Perplessità che si legano soprattutto al momento particolare che vive l’Italia e tutta l’Europa nell’affrontare l’emergenza sanitaria del coronavirus. Rangnick è il classico allenatore che per esportare le sue metodologie ha bisogno di tempo e ordine, stabilendo con largo anticipo la struttura del suo lavoro. Ad oggi però c’è grande incertezza su quando ripartirà la serie A e di conseguenza anche il tempo per preparare la prossima stagione sarà condizionato.
Non più i canonici tre mesi estivi, perchè se il campionato finisse il 30 giugno o a inizio luglio, tutto sarà compresso in 30-40 giorni prima della nuova annata calcistica, probabilmente troppo pochi per organizzare il mercato e per disporre la preparazione atletica.
BUDGET. Un altro motivo importante riguarda il budget e come il Milan intenda gestire il futuro, e su questo argomento non c’è ancora intesa tra Gazidis e Rangnick. Dunque il manager tedesco potrebbe non accettare l’incarico per la prossima annata, e aspettare tempi migliori per catapultarsi in un modo completamente nuovo e in una situazione oggettivamente complessa.
ALTRE POSSIBILITÀ. Così Gazidis, Moncada e Almstadt stanno approfittando di questi giorni di blocco totale per vagliare il miglior profilo possibile per la panchina, e ogni alternativa resta una valida opzione. Stefano Pioli difficilmente resterà alla guida dei rossoneri, servirebbe un finale di stagione eccezionale per convincere la società a proseguire con lui. Mentre dall’estero rinbalzano nuove voci su Marcelino, ex Valencia, e Unai Emery, ex tecnico dell’Arsenal. Rumors dalla sede non escludono nemmeno un ritorno di fiamma per Luciano Spalletti, considerato una delle prime scelte nel mese di ottobre quando Maldini e Boban erano impegnati nel sostituire Marco Giampaolo. E proprio su quest’ultimo ci sono dei retroscena che riguardano diversi allenatori contattati in estate. Mentre Maldini era deciso ad appoggiare in toto Giampaolo per il dopo Gattuso, altri dirigenti in sede avevano sondato la disponibilità di Paulo Fonseca e Gian Piero Gasperini, entrambi poi scartati per puntare tutto sull’ex allenatore della Sampdoria
Gazidis potrebbe dover cambiare piano Tra i nomi spuntano Marcelino ed Emery