Fede infinita
Pellegrini: Sì, io ci sarò Dal Cio la scelta giusta
«Ma se avessero rinviato al 2022 avrei rinunciato In questo modo tutti gli atleti potranno prepararsi nel modo giusto»
«Lo sport può aspettare. E nel 2021 saremo pronti per celebrare, tutti insieme, la sua rinascita. Io ci sarò»
Vincenzo Nibali, 35 anni ciclista della Trek-Segafredo
«Sogno Tokyo dalla finale di Rio nel 2016: il rinvio atto di buonsenso calendari da rifare ma ora la salute»
Ivan Zaytsev, 31 anni, stella della nazionale di pallavolo
«Un infortunio mi ha tolto Rio e quella volta è stato un addio Adesso è soltanto un arrivederci»
Gianmarco Tamberi, 27 anni primatista italiano dell’alto
«Siamo alle prese con un problema troppo più grande, pertanto questa è la decisione migliore: Giochi, al 2021!»
Elia Viviani, 31 anni ciclista del team Cofidis
«Andrò avanti, sperando che il fisico regga. Sembra una barzelletta, non posso proprio smettere!»
La voce è squillante, l’umore buono, le sensazioni ancora da metabolizzare. Ma lo spirito è quello di un’atleta mentalmente già pronta a spostare di un anno l’ultimo grande traguardo della carriera. Sarà Tokyo 2021.
«Dovrò nuotare un altro anno. Anzi di più, quasi uno e mezzo. E questa, adesso, è una cosa che un po’ mi spiazza. Però andrò avanti, sperando che il fisico regga. Sembra una barzelletta, non posso proprio smettere. Ma se avessero rinviato al 2022 avrei rinunciato».
Scelta giusta?
«Parlo da sportiva e dico di sì: il Cio ha fatto bene. Sarà un’Olimpiade per tutti, con tutti gli atleti che avranno la possibilità di prepararsi nel modo giusto. Non posso non essere d’accordo».
Ma 33 anni, soprattutto nel nuoto, non saranno pochi.
«Lo so, egoisticamente potrei dire che sarebbe stato meglio farle quest’anno a prescindere da tutto e da tutti. Ma come si fa? Troppe disparità tra gli atleti, troppo grande quello che sta succedendo in tutto il mondo. Solo per restare al nostro ambiente, io sono fortunata perché ho sempre potuto nuotare al Centro Federale, però per molti miei compagni la situazione è diversa. Facciamo uno sport particolare, praticamente non possiamo fermarci mai e so che è anche difficile far passare questo messaggio ai non addetti ai lavori. E’ importante poter gareggiare nelle stesse condizioni. Ora abbiamo il tempo». L’ultima gara: le capriole sul letto.
«Un gioco, per sdrammatizzare la clausura che tutti dobbiamo rispettare».
E’ difficile restare chiusi in casa?
«Lo vivo un po’ come tutti, per fortuna non ho grandi problemi di spazi. Mi sto dedicando alle cose che ho sempre trascurato: dalla lampadina da cambiare alle costruzioni che mi hanno regalato un paio di anni fa a Natale».
L’Italia ha dimostrato di saper reagire alla grande.
«E ne sono orgogliosa. Siamo un Paese unito: mi piace sentir cantare tutti alla stessa ora, mi piace l’atmosfera di grande solidarietà che si sta creando in un momento così difficile»
A proposito di solidarietà... «Alle tante iniziative sto per aggiungere anche la mia: sarà un’asta con tutti i miei vestiti di Italia’s got Talent e anche alcuni dei miei cimeli. Il ricavato andrà all’ospedale di Bergamo. Ancora pochi giorni e saremo pronti per partire. Un piccolo contributo in un momento così difficile» Ora anche il resto del mondo si è accordo della pandemia.
«Ho sentito Femke (Heemskerk, olandese, coetanea, amica e grande rivale di Federica, ndr), in Olanda hanno chiuso tutto e lei, che si è appena sposata, non può stare vicino al marito. Non hanno fatto neanche la cerimonia... Rinvita a settembre: mi ha invitato, voglio esserci».
La famiglia? «Sono in contatto con i miei genitori anche se non ci stiamo frequentando per ovvi motivi. Ma da quel punto di vista sono serena: papà è entrato in modalità sergente di ferro, pensa a tutto lui e mamma può stare tranquilla. Diversa è la situazione di mio fratello Alessandro: lui vive a Londra e lavora in un bar. O meglio, lavorava perché il Governo anche lì ha chiuso tutto, garantendo però l’80 per cento dello stipendio: potrà continuare a pagare l’affitto. Rientrerà giovedì (domani, ndr) come molti altri italiani che lavorano all’estero con un volo organizzato dalla Farnesina»
C’è qualcuno particolarmente contento.
«Sì, Vanessa, il mio cane. Stiamo spesso insieme anche in condizioni normali. Ma ora che mi vede 24 ore su 24 mi sembra particolarmente soddisfatta». Sembra preistoria, ma solo pochi giorni fa è finita la stagione invernale con i Trials in solitario. «Sono anche andati bene (53”6 nei 100 stile libero, 1’55”8 nei 200, ndr) considerando che rispetto alle altre stagioni avevamo anticipato tutta la preparazione a metà marzo. Un segnale che la strada è quella giusta anche se oggi viviamo una realtà totalmente diversa»
E’ andato meno bene invece il tentativo della diretta social. «Bloccata - dalla Federazione, ndr - dopo il primo giorno. Un peccato. Ho un milione e mezzo di follower e bene o male tutti erano favorevoli: l’ho chiesto volutamente in anticipo, per non urtare la suscettibilità di nessuno. Non mi sembrava di fare niente di male, anzi voleva essere un modo per condividere qualcosa con le tante persone che mi seguono. A qualcuno non è piaciuto».