«Potenza, il futuro è alle porte»
«Il calcio di Serie C dovrà trovare il modo di ripartire attraverso nuovi format sostenibili, che rendano appetibile la partecipazione di società e presidenti che, inevitabilmente, saranno messi in ginocchio dopo questa pandemia». Salvatore Caiata, massimo dirigente del Potenza, cavalcherà la sua personale battaglia per una riforma della Lega Pro, assieme al numero uno della categoria Francesco Ghirelli, d'intesa con la stragrande maggioranza dei suoi colleghi. Lo fa partendo innanzitutto dall'assunto più diretto, figlio inevitabile della situazione di emergenza che attanaglia il mondo: «Per l'immediato, tutti dobbiamo rinunciare a qualcosa: lo Stato, la Lega Pro, le società e i calciatori».
CASSA INTEGRAZIONE. Ed è lo stesso dirigente potentino che annuncia: «Abbiamo iniziato l'iter per vedere riconosciuta la possibilità anche per i calciatori di Serie C di avere accesso alla cassa integrazione. In questo modo, avendo loro pagato finora otto mensilità, con il contributo dello Stato arriverebbero quasi a parificare la cifra prevista dagli ingaggi. Noi come Potenza ci siamo mossi e abbiamo chiesto al Governo, insieme alla Lega Pro di darci ulteriori elementi chiarificatori». Sarebbe un primo passo per iniziare a sopperire a quella che è una perdita economica pesantissima per le piccole società, che si sono viste azzerare incassi, sponsorizzazioni e contributi.
FUTURO INCERTO. Poi, si dovrà pensare al futuro: “Il numero delle squadre inevitabilmente si ridurrà per gli effetti di questa crisi - prevede il presidente del Potenza -. L'idea di massima è quella di creare due gironi territoriali di Serie B e due di Serie C, riducendo il numero delle squadre partecipanti e rendendo al tempo stesso sostenibili i costi della gestione. Come? Attraverso una defiscalizzazione analoga a quella dei club dilettantistici - ha proseguito Caiata -. Ne abbiamo parlato tra noi presidenti e c'è grande unità di intenti».
PLAYOFF E PLAYOUT. Riduzione dei costi attuali, diversificazione di quelli futuri, riforma dei campionati, è il diktat per ripartire. Ultima considerazione di Caiata, estremamente realistica: «La speranza è quella di giocare almeno dei mini tornei di playoff e playout, ma sarà terribilmente difficile. Riabilitarsi in fretta ai rapporti sociali, penso in primis agli allenamenti, sarà impossibile e richiederà un tempo più o meno lungo, proprio come adeguare poi la parte amministrativa e organizzativa del club, a partire dai contratti e dalla modulistica. Il futuro è ormai dietro l’angolo».
«Oltre alla perdite bisogna ripensare a tutto l’assetto del nostro settore»