Il muro Commisso per Milenkovic
Presente, futuro, e giù le mani da Nikola Milenkovic. Perché il difensore serbo (23 anni compiuti a ottobre, giova ricordarlo, anche se sembra un veterano per personalità e sicurezza, oltre che per le tante partite ormai disputate ad alto livello) rappresenta non da oggi un punto fermo della Fiorentina e prova ne sia che la società viola ad ogni sessione di mercato, da almeno dodici mesi a questa parte, ha sempre rispedito al mittente qualsiasi tipo di proposta economica (allettante) per lasciar partire il difensore di scuola Partizan, arrivato a Firenze nel luglio 2017 su intuizione di Corvino.
Più avanti, che fosse estate o inverno, il no grazie è risuonato fermo e deciso, e risulta difficile immaginare adesso un buon motivo che possa convincere Commisso a fare diversamente. A meno di offerte folli.
INDISPENSABILE. Milenkovic piace in Italia e in Europa. Ha estimatori qui e altrove, che ogni tanto palesano il loro interesse mettendo sul piatto una cifra che è diventata sempre più consistente di pari passo con l’affermazione personale, specie in questa stagione nonostante il nuovo campionato sulle montagne russe della squadra prima di Montella e poi di Iachini. A proposito di riprove: c’è un solo calciatore che non ha saltato nemmeno un minuto in tutte le gare in cui è stato in campo (25 in Serie A, dove ha fallito l’enplein solo per la giornata di squalifica in Juventus-Fiorentina, e 4 in Coppa Italia) e questi è chiaramente Milenkovic: più indispensabile di così non si può. Esterno a destra nella difesa a quattro o centrale in quella a tre, ormai ha raggiunto la piena consapevolezza dei propri mezzi e gli osservatori continuano a far girare il suo nome sulle scrivanie degli uomini di mercato dei club più importanti.
OSTACOLO. Logico che qualcuno non si sia fermato alla segnalazione e ci abbia poi provato, niente di nuovo e di strano sotto questo cielo. Juventus, Napoli, Manchester United, Barcellona, Atletico Madrid non sono soltanto società importanti nel panorama nazionale e internazionale, ma sono soprattutto società che hanno inserito Milenkovic nei propri progetti di espansione. Chi più e chi meno. Dieci, venti, trenta milioni: la somma è via via salita, l’interesse anche, però l’una e l’altro hanno sbattuto contro un ostacolo insormontabile. Come insegnano quelli che capiscono di calcio, un difensore bravo è un valore, un difensore bravo che garantisce qualche gol si fa pure qualche sacrificio per tenerlo stretto. E Commisso, che vuol costruire una Fiorentina in grado di stare in Europa stabilmente, ha dimostrato subito di avere le idee chiare.
Rende al massimo sia nella difesa a tre che in quella a quattro Vale più di 20 milioni