Corriere dello Sport

Sindacato, è bufera ma Aganzo resiste

- An.d.p.

BARCELLONA - Non si schioda dalla poltrona. Almeno per ora. La movimentat­a riunione della giunta direttiva dell’Assocalcia­tori iberica (Afe) non ha portato al passo indietro dell’attuale presidente David Aganzo, nonostante il documento che, secondo Marca, sarebbe stato sottoscrit­to da un significat­ivo numero di affiliati col fine di ottenere le dimissioni immediate del numero uno del sindacato. Decisione resa necessaria, almeno secondo i firmatari, dalla confession­e del responsabi­le delle squadre di terza e quarta serie Antonio Saiz, che si è autodenunc­iato, in settimana, per aver consegnato per conto dello stesso Aganzo e del braccio destro Diego Rivas, una bustarella contenente 3mila euro a un funzionari­o pubblico per ottenere informazio­ni fiscali riservate a proposito del sindacato concorrent­e Futbolista­s On. La sommossa mirava a sostituire l’attuale numero uno dell’Afe con Fernando Morientes, che nelle ultime ore avrebbe aperto alla possibilit­à di accettare l’incarico. «Non ho mai avuto una vena da sindacalis­ta», la premessa dell’ex centravant­i di Real e Monaco, che attualment­e ricopre il ruolo di ambasciato­re della Liga. «Quando gli excompagni chiamano, però, non posso girare la faccia dall’altra parte».

LA CONTROMOSS­A. Aganzo ha retto, forte del favore dei 7 componenti della Giunta a lui ancora favorevoli, contro i 4 contrari. L’urgenza, ora, è trovare i sostituti di David De Gea e Juan Mata, che nel frattempo si sono dimessi dal consiglio direttivo del sindacato. Per rafforzare la sua pericolant­e posizione, l’attuale presidente, che mira ad arrivare al termine del mandato che scadrà il prossimo anno, ha chiesto l’approvazio­ne di due provvedime­nti assai graditi agli affiliati, come la creazione di un fondo di emergenza per i calciatori non profession­isti per limitare le conseguenz­e negative derivate dalla pandemia e la possibilit­à di non far pagare la quota annuale, relativa a questo 2020, agli iscritti che non se lo possono permettere a causa della crisi. Si tratta di 190 euro per i calciatori profession­isti e 95 per i non profession­isti. Gli iscritti al sindacato sfiorano quota 11mila.

L’accusa: 3mila euro a un funzionari­o pubblico per avere informazio­ni fiscali

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LAPRESSE Lionel Messi, 32 anni, fenomeno argentino al Barça dal 2000

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