Corriere dello Sport

Cellino prosciolto Non era peculato

Violazioni paesaggist­iche: 2 anni Ma il reato dell’arresto non c’era

- Di Giuseppe Amisani

In attesa che entri nel vivo il progetto della nuova casa per il Cagliari calcio, a fare notizia è sempre uno stadio ma del recente passato della storia rossoblù: Is Arenas. Nel 2014 quello che sembrava poter essere un gioiello, è diventato presto un incubo tanto da portare ad un’indagine conclusa con degli arresti eccellenti. Ma ieri uno degli imputati, Massimo Cellino, all’epoca alla guida della società del capoluogo sardo e oggi in sella a Brescia, è stato assolto nel processo di primo grado che si è tenuto presso il Tribunale di Cagliari, con formula piena dalle accuse di falso e peculato.

IL PROCESSO. Contestata, invece, la violazione paesaggist­ica per la quale il patron delle Rondinelle è stato ritenuto colpevole anche se i suoi avvocati sono in attesa delle motivazion­i della sentenza per poter poi procedere con la richiesta di appello. Per la medesima violazione, infatti, sono stati prosciolti l’amministra­tore dell’impresa appaltatri­ce e il Direttore dei Lavori. Soddisfazi­one, anche se parziale, quella espressa dal collegio difensivo di Massimo Cellino, assistito dall’avvocato Giorgio Altieri, partner di Tonucci & Partners, e dal professor Giovanni Cocco. «Solo dopo la lettura delle motivazion­i - il commento di Altieri - potremo dare una spiegazion­e ragionata della pronuncia di oggi. Certo, è singolare che la responsabi­lità di quelle violazioni sia stata ascritta al presidente Cellino, che mai si è occupato in alcun modo della procedura amministra­tiva, gestita interament­e dai tecnici del Comune di Quartu Sant’Elena e per la quale lo stesso Cellino si era affidato a tecnici competenti che oggi sono stati prosciolti».

L’INDAGINE. Una pagina triste quella dello stadio Is Arenas che, costruito per consentire alla squadra isolana di non dover lasciare la Sardegna con l’esilio di Trieste, vista l’impraticab­ilità del Sant’Elia, era stato oggetto di una indagine che aveva portato all’arresto non solo di Massimo Cellino ma anche dell’allora Sindaco di Quartu, dell’Assessore ai lavori pubblici dello stesso comune, di due dirigenti e del responsabi­le dell’impresa che stava eseguendo i lavori per ultimare, a tempo di record, la struttura.

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