Catania in agonia E una trattativa finisce in Procura
- Siamo al paradosso. Il Catania affonda, cerca ossigeno per la propria sopravvivenza e in questo frangente c'è chi sembra avere il tempo per tentare una boutade in stile "Amici miei". La stessa che avrebbe portato il club rossazzurro a presentare un esposto in Procura, poiché nulla di quello che sembrava reale e concreto, in relazione al presunto interessamento di un gruppo americano attivo nel settore dell'esplorazione di idrocarburi, effettivamente lo era. Una follia.
Con l'aria che a tira ai piedi dell'Etna ormai è lecito attendersi ancora chissà quanti colpi di scena, ma addolora comprendere che tutto sta andando a rotoli. E ciò anche per la incomprensibile volontà di chi gestisce Finaria e il Catania, per quanto sotto il controllo del Tribunale, di non volersi decidere a far decollare la trattativa con il Comitato rappresentato da Fabio Pagliara e Maurizio Pellegrino.
Sì, è logico, da una parte e dall'altra si cercherà di realizzare l'affare, vuoi per poter meglio soddisfare le pretese dei creditori vuoi per potersi ritrovare in cassaforte qualche centinaia di migliaia di euro in più da spendere in sede di campagna di rafforzamento. In questi frangenti, però, non si può non rilevare la sofferenza di un club che non ha introiti, che forse aspetta la manna dal cielo e che deve ancora pagare gli stipendi di gennaio e febbraio a gran parte della propria squadra. Sarebbe auspicabile la fine di queste strategie. Il Catania è agonizzante, ma non è escluso che possa salvarsi. Magari con un intervento diretto del Tribunale. E prima che qualcuno non gli dia il colpo di grazia.