CHI SI FERMA È PERDUTO!
In edicola il nuovo numero di In Moto con tante novità, storie e approfondimenti
QLa morsa della pandemia allenta la presa e l’Italia, seppure lentamente, si appresta a ripartire. Tanti i problemi da affrontare, su tutti quello di un mercato delle due ruote drammaticamente fermo
ualcosa si muove. I dati sui casi di Coronavirus dicono che la fase drammatica è passata. L’attenzione rimane alta, ma c’è un cauto ottimismo nell’aria. Le maglie del blocco si allargano e l’Italia può rimettere la testa fuori casa; è il primo passo per tornare a sperare di riabbracciare anche la motocicletta. Gli appassionati si stanno preparando a riaccendere i motori, le aziende a riaprire le concessionarie, i meccanici a fare i tagliandi in vista della ripartenza. Il nostro Paese dovrà affrontare gravi difficoltà economiche. Il comparto delle due ruote ha subito quasi due mesi di stop forzato, peraltro quelli cruciali nelle vendite annuali. Meno 97% il venduto ad aprile... Cosa accadrà da qui al prossimo autunno è difficile da stabilire. Il nostro settore, come molti altri, dovrà riorganizzarsi e ripartire, supportato da un lato dallo Stato, dall’altro dalle Case costruttrici che – come emerge dalle parole dei manager interpellati nel numero di In Moto in edicola – hanno piuttosto chiara la situazione. Purtroppo il tessuto sociale della nostra Italia uscirà lacerato dal dramma che il pianeta ha vissuto e ogni cittadino dovrà fare la propria parte nella ricostruzione. Non ci sono macerie a invadere le strade delle nostre città, ma quella a cui abbiamo assistito e da cui stiamo uscendo è una guerra vera e propria.
PER RIPARTIRE. Lo Stato, il Governo del nostro Paese è chiamato a un ruolo complicatissimo e cruciale: dovrà far fronte a decine, centinaia di situazioni di emergenza in ogni comparto produttivo. Per questo anche In Moto si associa al grido di allarme lanciato da Confindustria ANCMA (l’associazione che riunisce le aziende del settore) che chiede incentivi per il mondo delle due ruote per far ripartire un mercato che dà lavoro a migliaia di famiglie. Anche perché, più di uno studioso afferma che da questo dramma la nostra società uscirà diversa: si parla di smart working, di distanziamento sociale, di contingentamento dei passeggeri nei mezzi pubblici. Direttive che soprattutto nelle grandi città creeranno non pochi problemi alle amministrazioni e che le due ruote potrebbero in parte risolvere. Serve una visione d’insieme, un progetto organico, aiuti mirati gestiti da persone competenti e lungimiranti. Serve una forte presenza della Federazione Motociclistica Italiana, la più importante realtà che ci rappresenta, e un tavolo di discussione da cui scaturiscano le linee guida per il futuro della mobilità. E serve, soprattutto, la partecipazione attiva di tutti noi appassionati che, prima ancora di essere motociclisti, siamo cittadini di una nazione che deve rinascere. Serietà, competenza, impegno, onestà sono le parole dalle quali ripartire.
LE NOVITÀ. In questo periodo difficile, In Moto continua a fare la sua parte, con inchieste e approfondimenti sul tema Coronavirus, come già accennato, ma anche sui nuovi modelli che da qualche giorno possono essere toccati con mano nelle concessionarie. Come le protagoniste della comparativa delle crossover che fanno bella mostra di sé sulla copertina del numero di giugno di In Moto, prime tra tutte la Suzuki V-Strom 1050 XT, la Triumph Tiger 900 Rally Pro e l’Honda Africa Twin 1100 Adventure Sports. Nel numero in edicola tante altre novità, come la prova della KTM 890 Duke R e di uno scooter fuori dagli schemi, l’Italjet Dragster. E poi storie e personaggi per approfondire il mondo delle due ruote a 360°.