Ritiri e quarantena, si cambia? Gravina: Resta l’ipotesi playoff
Il ministro Spadafora apre a modifiche del protocollo
Un protocollo rivisto e corretto, in base alle criticità emerse con forza nella giornata di giovedì. E’ ciò che la Federcalcio, in queste ore (al più tardi oggi), invierà al comitato tecnico-scientifico del governo. Ma via Allegri farà solo da tramite, perché il documento è stato materialmente redatto dai medici dei club di Serie A, visto che è stata la Lega a contestare la versione precedentemente approvata, e da Casasco, presidente della federazione dei medici sportivi.
All’interno, ci saranno le correzioni ritenute obbligatorie perché il protocollo diventi attuabile e di cui si è dibattuto durante la riunione di ieri mattina che ha coinvolto Gravina e il dg Brunelli, in rappresentanza della Figc, Dal Pino e De Siervo, presidente e ad della Lega, con l’aggiunta di Nanni, responsabile sanitario del Bologna e rappresentante di tutti i medici dei club del massimo campionato, assistito da Corsini (Inter) e Pengue (Fiorentina), oltre allo stesso Casasco. Toccherà, quindi, al Cts esaminarlo e trasmettere le sue considerazioni al ministro della salute Speranza e quello dello sport Spadafora. E solo a quel punto potrà arrivare l’eventuale via libera. Insomma, tempi incerti, considerando anche quanto c’è voluto in passato. Ma chissà che un’accelerata (decisiva) non la possa dare Conte. Nel week-end, infatti, magari già oggi, potrebbe andare in scena l’incontro con Gravina e Dal Pino, dal quale il calcio dovrebbe uscire con maggiori certezze.
QUARANTENA E MEDICI. Intanto, un percorso è stato imboccato, come ha poi ribadito Gravina, davanti alle telecamere della Rai: «Dobbiamo condividerlo con il ministro Spadafora e speriamo di ottenere questa piccola variazione al protocollo, in modo da poter passare dagli allenamenti individuali a quelli collettivi». Il presidente federale ha sottolineato la «difficoltà oggettiva nel reperire strutture ricettive» dove far svolgere i ritiri, per le squadre (quasi la maggioranza) che non hanno un centro sportivo in grado di ospitare almeno una cinquantina di persona, ma ha ribadito che «ciò che ci preoccupa è la quarantena dell’intero gruppo-squadra nel caso di un nuovo positivo. E’ un problema che stiamo affrontando con determinazione ma allo stesso tempo con prudenza e attenzione per evitare che questo possa bloccare la ripartenza del campionato».
Si tratta, evidentemente, di una partita politica, che potrà essere vinta soprattutto se i numeri dell’epidemia continuassero a calare. A quel punto, insomma, ci sarebbero i margini per modificare la norma. Come ha confermato ieri anche lo stesso Spadafora. Intanto, al di là della Liga, intenzionata ad applicare il modello tedesco, un punto a favore del calcio potrebbe averlo segnato l’ultima circolare dell’Inail, che equipara i giocatori a collaboratori. E nella stessa circolare, come ha precisato Gravina, «viene chiarito che c'è responsabilità solo in caso di dolo o colpa grave. Adesso, da questo punto di vista siamo più sereni».
PLAY-OFF E RIFORMA. Più sereni sì, ma gli ostacoli per arrivare alla conclusione del campionato non sono scomparsi. Anzi, ad un certo punto potrebbero rivelarsi insuperabili. Ecco perché Gravina continua a non scartare l’ipotesi dei play-off. «E’ un discorso tutt’altro che accantonato. Dobbiamo essere pronti a qualsiasi evento». Se non altro il Decreto Rilancio ha messo nelle mani della Federcalcio un’arma importante. «E’ stata inserita una norma che ci consente di definire gli organici, le classifiche e prendere decisioni per la stagione attuale, per noi è una sorta di paracadute. Ma si tratta anche di uno strumento per avviare un progetto che non è più procrastinabile e va portato avanti con attenzione, senso di responsabilità e lungimiranza. Si parla da anni di una riforma: questo è il momento, dobbiamo dare risposte concrete. E non parlo solo dell’area professionistica, ma soprattutto dobbiamo costruire un sistema sostenibile e spendibile». Il riferimento è ad un allargamento della Serie B e all’introduzione del semi-professionismo in Serie C.
Il presidente vuole anche avviare una profonda riforma dei campionati
Ciro Immobile
30 anni, attaccante della Lazio dal 2016, durante un allenamento. Con 27 gol è in testa alla classifica dei cannonieri, seguito da Cristiano Ronaldo con 21