PROFONDO GIALLOROSSO: LA ROMA CHIUDE LA TRIMESTRALE CON 278,5 MLN DI INDEBITAMENTO
Indebitamento finanziario netto: 278,5 milioni (+57,9 rispetto al 2019)
Urge ricapitalizzare (non meno di 94 milioni di euro) per portare nuovamente in equilibrio i conti giallorossi. Cresce infatti il “rosso” dell’AS Roma, che, ieri, ha approvato la situazione patrimoniale trimestrale alla data del 31 marzo 2020. Il segnale più preoccupante è l’indebitamento finanziario netto (consolidato). Ha superato il tetto record dei 278,5 milioni di euro, in crescita di 57,9 milioni rispetto alla “fotografia” del 30 giugno 2019 (14,1 milioni al 31 dicembre). Da tenere sotto controllo sono, soprattutto, i “debiti finanziari” pari a 308,4 milioni, di cui 270 legati al prestito obbligazionario da più di 275 milioni emesso lo scorso agosto 2019. Un’operazione che, già in quel periodo storico, aveva confermato le difficoltà economico-finanziarie della società capitolina. Complessivamente una gestione per nulla brillante, nel segno di una chiara “exit strategy” da parte del presidente James Pallotta. Le voci di cessione degli ultimi mesi non hanno aiutato e adesso il fondatore dell’hedge fund Raptor (con sede a Boston) deve accelerare, penalizzato soprattutto dagli errori gestionali commessi negli ultimi anni.
STRATEGIA. In attesa della ripartenza del campionato, la partita si sposta sul terreno dei “mezzi finanziari”. L’obiettivo è assicurare la cosiddetta “continuità aziendale”. Lo scorso 18 ottobre 2019 l’assemblea degli azionisti ha deliberato l’aumento del capitale sociale per un importo massimo di 150 milioni di euro, da eseguire entro il 31 dicembre 2020 alla luce delle norme straordinarie previste dall’articolo 6 del Dl Liquidità (emanato durante l’emergenza sanitaria da Coronavirus). Nello specifico si fa riferimento alla sospensione degli obblighi previsti dal codice civile in tema di perdita del capitale sociale.
Nel primo semestre successivo la proprietà Pallotta ha effettuato un versamento di 50 milioni di euro. A causa dello stop forzoso del campionato, del drastico calo dei ricavi e della “querelle” legata al pagamento dell’ultima tranche dei diritti tv (da parte di Sky, Dazn, IMG, Mediaset e Rai), diventa imprescindibile la chiusura della proceduta di aumento di capitale. Nello specifico, ai primi 50 milioni si sono aggiunti ulteriori 10 nei mesi di gennaio e febbraio 2020. Proprio nell’ultima relazione trimestrale è stato ufficializzato l’impegno diretto di Neep Roma Holding. La società controllante di AS Roma SpA ha convertito ben 29,1 milioni di euro di “finanziamento soci” in “riserva versamenti soci” (in conto futuro per l’aumento capitale). Arrivando così ad un importo complessivo di 89,1 milioni.
L’INTERVENTO. Mancano però all’appello (di questa prima ricapitalizzazione) circa 60,9 milioni di euro. Soldi che dovranno essere versati obbligatoriamente dall’attuale proprietà americana (sfumata la trattativa con il magnate texano Dan Friedkin). Per mantenere il capitale sociale ai livelli attuali, l’aumento (deliberato nell’ottobre 2019) dovrà essere supportato con non meno di 33 milioni di euro (per complessivi 94 milioni di euro).
Già nell’ultima semestrale, d’altronde, il patrimonio consolidato della società di Trigoria risultava negativo per 136 milioni.
Nel breve periodo il club ha solo due opzioni a disposizione: intervenire direttamente con mezzi propri (nella ricostituzione del capitale) o provare ad utilizzare la prossima “finestra” di calciomercato per fare cassa, riequilibrando, almeno nel breve periodo, i conti aziendali. In parallelo il presidente Pallotta dovrà muoversi sui mercati internazionali per intercettare nuovi investitori, interessati al brand AS Roma oltre che all’immagine della capitale italiana.
Ricapitalizzazione inevitabile per riportare i conti in equilibrio