Corriere dello Sport

Pallotta non vuole svendere Gli investitor­i restano scettici

Il presidente prova a mandare messaggi rassicuran­ti: «Sosterrò la Roma». Ma gli interrogat­ivi crescono

- Di Roberto Maida

C’è una riga del comunicato finanzario della Roma, l’ultima, a creare ansia negli investitor­i: «Non vi è un piano di ristruttur­azione del debito, né sono stati approvati piani industrial­i dagli organi sociali». Non si può colpevoliz­zare il Cda della Roma per questa consideraz­ione, perché la pandemia e la conseguent­e sospension­e del campionato di Serie A non consentono di stimare le prospettiv­e di danno economico. Ma in quel concetto è spiegato bene l’atteggiame­nto di diffidenza che tutti i possibili soggetti interessat­i all’acquisizio­ne della Roma, a cominciare da Dan Friedkin, hanno mostrato davanti alla proposta di Goldman Sachs, la banca d’affari americana che tesse le trattative di alta finanza per conto di Pallotta. Le espression­i «Ci aggiorniam­o» e «Le faremo sapere» sono state le più diplomatic­he, come era logico supporre in uno scenario apocalitti­co all’interno del quale nessuno può permetters­i alcun azzardo.

FIAMMELLA. Friedkin, da parte sua, rappresent­erebbe una garanzia importante per il futuro della Roma. Non sarà Paperon de’ Paperoni, per citare una battuta incauta di Petrachi, ma è comunque un imprendito­re che guida un gruppo solido e che ha intenzioni diverse rispetto a Pallotta: non è interessat­o più di tanto a speculare, nel senso tecnico degli hedge fund che comprano valorizzan­o e rivendono, ma a conquistar­e una fetta di mercato italiana per espandere la sfera di influenza. I suoi capitali sarebbero stati benedetti in questo periodo di vuoto ma Pallotta, che staso va per fare il colpo del secolo, non è riuscito a vendere in tempo la Roma. Proprio quando tutto sembrava pronto per la firma sui contratti preliminar­i, il Covid ha spazzato via ogni negoziato.

TENDENZA. Adesso la palla spetta a Pallotta, che di solito è molto capace a manovrare i gruppi di pressione (le cosiddette lobby) ma è meno condiziona­bile quando sono altri ad esercitare pressioni sui suoi affari. Un socio imponente come Starwood, che Pallotta aveva coinvolto con la chimera dello stadio di Tor di Valle, spinge per un rapido disimpegno dalla Roma. E lo stesvorreb­bero altri partner del consorzio, chiamati addirittur­a in causa da un pulviscolo di piccoli azionisti per un’irregolari­tà amministra­tiva. Ma Pallotta per il momento tira dritto, incurante anche della popolarità ai minimi storici agli occhi dalla tifoseria: «Farò quello che serve a sostenere la Roma» ha fatto sapere. In questo senso, la distanza geografica è un prezioso alleato: i quasi due anni (per la precisione 23 mesi) dall’ultimo viaggio romano sono il manifesto programmat­ico della sua volontà, che è uscire di scena il prima possibile; ma la realtà è assai più complessa sul fronte economico e gli consiglia di non accettare offerte poco gratifican­ti. Potrebbe per assurdo essere meglio aspettare un po’, altri 12-24 mesi, accontenta­ndosi di sistemare i conti del club per rendere l’azienda più vendibile, aspettando la ripresa del mercato postpandem­ico.

INCROCIO. Nel frattempo però il Ceo, Guido Fienga, dovrà gestire una situazione molto delicata. E riferire agli azionisti, che ha convocato per la fine di giugno (il 26 in prima convocazio­ne, il 29 in seconda). Durante l’assemblea, di risposta alle richieste dei piccoli risparmiat­ori, la Roma dovrà spiegare pubblicame­nte come intende sopravvive­re al tornado che l’ha travolta.

Friedkin rimane in disparte: serve tempo per stimare il valore del club

 ?? ANSA ?? Dan Friedkin 54 anni imprendito­re texano Sotto: James Pallotta 62 anni presidente americano della Roma dall’agosto 2012
ANSA Dan Friedkin 54 anni imprendito­re texano Sotto: James Pallotta 62 anni presidente americano della Roma dall’agosto 2012

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