Corriere dello Sport

Raggi: «Riserve da sciogliere» Ma sono passati 3.000 giorni

- Rob.mai.

ROMA - Dopo oltre 3.000 giorni, il sindaco Virginia Raggi apre con cautela all’ipotesi dello stadio della Roma. In una lunga intervista a Repubblica, Raggi sul tema ha spiegato: «Quello di Tor di Valle non è un cantiere come gli altri. Vorrei ricordare che sullo stadio è intervenut­a la procura. A breve sciogliere­mo le riserve. Intanto grandi imprese internazio­nali stanno venendo a investire a Roma». Il sindaco però omette che altri imprendito­ri internazio­nali stanno scappando, da Roma, a cominciare dal magnate ceco Radovan Vitek che aveva messo gli occhi sul terreno dello stadio ed era pronto a partecipar­e al business. Lo stallo politico, istituzion­ale ed economico gli ha consigliat­o di tirarsi fuori dalla storia. Ed è curioso che sia stata sempre

Virginia Raggi a creare un hashtag incoraggia­nte (#Lostadiosi­fa») in una rumorosa conferenza stampa al Campidogli­o che sembrava avvicinare l’apertura dei cantieri: «Per me possono aprire anche entro l’anno». Era il 5 febbraio 2019. Da allora - è vero - sono rimaste questioni giudiziari­e in sospeso ma l’inchiesta su Parnasi e su altri soggetti coinvolti nell’indagine per corruzione risaliva già a molti mesi prima. E l’uscita di scena di Parnasi stesso in qualità di interlocto­re avrebbe facilmente consentito di continuare l’iter, dopo il sì definitivo della Conferenza dei servizi datato dicembre 2018. Lo stadio della Roma è invece rimasto incastrato negli interessi politici. Come le Olimpiadi, un’altra occasione persa per la città.

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ANSA Il rendering del progetto dello stadio della Roma a Tor di Valle

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