INTER, PER ICARDI ALMENO 70 MILIONI
Verso un braccio di ferro per la cessione definitiva di Maurito La clausola rescissoria ne prevede 110: per Marotta ora il Psg deve aprire la borsa. Poi si parlerà di Cavani
Fuori la verità su Icardi, entro un paio di settimane: maggio è giudice supremo per il futuro di Maurito. Il percorso Parigi-Milano rischia di essere piuttosto trafficato. Dall'argentino a Cavani, che rimane un obiettivo dell'Inter. Ma il Paris Saint Germain è atteso al varco per il riscatto dell'ex capitano nerazzurro, un assegno da settanta milioni e passa la paura. Ma non è così semplice che i francesi si convincano.
Resta la speranza di uno sconto da ottenere dall'Inter, Leonardo - uomo-mercato del Psg - lavorerà in questa direzione. Ben sapendo che da almeno un anno Icardi è un indesiderato da queste parti.
SALDO POSITIVO. La sua cessione al Psg, benchè ratificata soltanto a una manciata di minuti dal termine del mercato lo scorso settembre, era già nei piani dell'Inter. E un rendimento fatto da 20 gol in 31 partite non può che far pensare a una conferma, nonostante le frizioni con il tecnico Tuchel. Alti e bassi, ma il saldo è positivo. La stagione stoppata non è esattamente il migliore degli assist a Marotta e Ausilio: un Icardi sulla cresta dell'onda avrebbe più facilmente aperto il portafogli del Paris Saint Germain. I campioni di Francia si rivedranno in agosto, per partire dai quarti di finale della Champions League. E nel frattempo la federazione transalpina ha dichiarato concluso il campionato, regalando a Icardi il suo primo titolo in carriera.
Ma le scadenze in previsione del prossimo anno sono più urgenti di quel che sembra. La fine del mese dovrà lasciare verità molto più definite sull'argentino, che ha trascorso la quarantena nella propria abitazione presso il lago di Como.
SVALUTAZIONE. L'Inter ha già tracciato le linee-guida del reparto per la prossima stagione, ma ne parliamo a parte. Di sicuro il tandem argentino, Icardi-Lautaro, che sorreggeva l'attacco fino a un anno fa si è pian piano sgretolato. Per differenti motivi, ovviamente. Ma i due sono - erano... - accomunati da una clausola rescissoria identica. Per Icardi 110 milioni, il Toro 111: cifre esorbitanti, siamo lì. Soprattutto in un periodo come questo. Il fatto è che Maurito ha saputo arrivare a fine corsa con l'Inter stringendo tra le mani due titoli di capo-cannoniere. Quindi, già privarsene a settanta milioni 40 in meno, appunto, della clausola - sarebbe una svalutazione.
Da potenziale mega-cessione a un costo del cartellino dimezzato.
L'Inter ci rifletterà bene, deve far quadrare i conti prima di ammorbidirsi col Psg. Laddove il possibile sbarco di Cavani a Milano è solo una sfumatura, in tutto questo: l'uruguaiano è un parametro zero e non va certo infilato nel discorso Icardi.
SVOLTA CHAMPIONS. Pensare che, nel 2018, in quelle prime due settimane di luglio - l'arco di tempo in cui era attiva la clausola, valevole soltanto per i club stranieri all'Inter regnava l'apprensione, temendo venisse recapitata l'offerta che avrebbe allontanato Icardi. Invece ora diventa prioritario liberarsene. Chiaro che se parliamo di plusvalenza, non c'è storia rispetto ai 13 milioni che l'Inter nel 2013 versava alla Sampdoria per avere Maurito. Lo stop alla stagione in Francia ha impedito a Icardi di raggiungere il proprio record personale di gol in una singola annata: gliene mancano ancora nove, difficile che si faccia bastare il resto della Champions League per colmare la differenza.
Ma è proprio sul sentiero europeo che l'argentino ha trovato il salto di qualità. Nove gol nelle sue prime dodici partite di Champions League, spalmate in due anni tra Inter e Paris Saint Germain. Ha svoltato anche lì. Un ulteriore lasciapassare verso la propria credibilità da bomber.
Pagato 13 milioni alla Samp nel 2013 la cessione darebbe un extra consistente
Lo stop alla Ligue 1 però non ha fatto ulteriormente salire la plusvalenza