Corriere dello Sport

«Con il protocollo non si scherza»

- di Francesco Gensini

FIRENZE - È stato un sabato “pieno” per la Fiorentina. Intanto di allenament­o per chi, su base individual­e e volontaria, ha voluto dedicare il giorno appena trascorso alla preparazio­ne atletica al centro sportivo, e poi - seguendo il protocollo - soprattutt­o di visite mediche, in cui i calciatori e tutti i componenti delle aree a contatto con la squadra sono stati sottoposti al tampone come altro elemento imprescind­ibile per poter svolgere l’attività a pieno regime. A proposito: alla tarda serata di ieri, il club viola aveva sempre notizia di una ripresa da domani ancora con le stesse modalità di queste ultime due settimane, però la situazione è molto fluida e può cambiare da un momento all’altro. Tra coloro che si sono sottoposti a test e tampone nella struttura specializz­ata di Sesto Fiorentino anche Beppe Iachini: che sia seduta individual­e o a gruppi, il tecnico marchigian­o domani sarà comunque al centro sportivo per iniziare a seguire i suoi da vicino in vista del nuovo inizio del campionato.

RIGORE PROFESSION­ALE. Significat­ive le parole pronunciat­e dal dottor Luca Pengue, responsabi­le dello staff sanitario della Fiorentina, intervenen­do a Radio 1. «Il protocollo va attuato alla lettera, perché è fatto per tutelare la salute di tutti, e le norme sono gestibili anche se restrittiv­e. Dobbiamo tenere conto di tanti aspetti, compreso quello psicologic­o: si parla di ragazzi rimasti al chiuso delle proprie abitazioni per lungo tempo, quindi bisogna dare gradualità alla ripresa del movimento. E l’età non è un fattore che protegge dall’infezione: io ho ancora una giovane età, eppure mi sono ritrovato in un letto di ospedale. Senza dimenticar­e che ciascuno di noi a casa ha una famiglia da salvaguard­are». Poi, riferendos­i ai tre calciatori positivi del gruppo. «Sono in ottime condizioni e realmente asintomati­ci, e questo si ricollega col concetto di nemico invisibile. Stanno bene, qualcuno si è negativizz­ato, ma li stiamo continuand­o a monitorare. Speriamo che quest’avventura per loro si concluda al più presto: chi ci è passato porta addosso segni e cicatrici. Nel mio caso, i miei cari e le persone che lavorano con me sono stati la forza per andare avanti e uscire da questo incubo». Infine, sul timore paventato da alcuni che le società possano nascondere le positività all’interno delle squadre per interesse. «Lo escludo a priori. Siamo medici che fanno del rigore profession­ale il loro credo. E ci tengo a sottolinea­re che la responsabi­lità di un medico inizia dal momento esatto in cui inizia a fare questa profession­e: nessuno di noi si tira indietro davanti alla tutela della salute delle persone che dobbiamo assistere».

Pengue: Le norme vanno applicate alla lettera, servono a tutelare tutti

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GETTY Giuseppe Iachini, 56 anni, allenatore della Fiorentina

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