Corriere dello Sport

Scarpa, 41 anni «E non smetto»

- di Carmine Roca

Nella classifica dei veterani della Serie C, Francesco Scarpa occupa la terza posizione. «Ah, credevo di essere il più anziano. E chi c’è prima di me?», chiede il capitano della Paganese, preceduto dal portiere della Fermana, Paolo Ginestra (41 anni compiuti il 14 febbraio) e dall’attaccante della Carrarese, Francesco Tavano (41 anni lo scorso 2 marzo).

Classe 1979 come i due colleghi, Scarpa festeggerà 41 anni il 18 giugno e non ha alcuna intenzione di smettere di giocare. Vuole prendersi il primo posto con la Paganese? «Ci proviamo. Pagani è casa mia, i tifosi mi vogliono bene. Ho giocato sette anni e quasi 200 partite con questa maglia. Le ricordo tutte. Insieme abbiamo vissuto momenti esaltanti e altri meno felici. Sono arrivato nel gennaio del 2007: segnai 10 gol in 17 gare e vincemmo i playoff per la C1. L’anno dopo feci altre 11 reti e ci salvammo ai playout. Due stagioni straordina­rie, il trampolino di lancio per l’approdo in Serie B. Mi acquistò la Salernitan­a…».

Ma tra le tifoserie di Pagani e Salerno non corre buon sangue. «Non ho mai avuto problemi. I tifosi della Salernitan­a mi rispettava­no e io rispettavo loro. Si accorsero subito che in campo davo l’anima. Ci salvammo alla penultima giornata. Con un pareggio avremmo conservato la categoria. L’Arechi era tutto pieno. Vincemmo 3-2 contro il Bari, segnai il gol del 2-1: venne giù lo stadio».

VIVA IL SUD. Una carriera sempre al sud. Al nord solo il Portogruar­o. «Sì, nel 2011. A Taranto c’erano troppi problemi. A gennaio me ne andai al Portogruar­o, in Serie B. Le giocai quasi tutte, mi infortunai nel finale di campionato: una fastidiosa pubalgia e non riuscimmo a evitare la retrocessi­one” Nel 2012 di nuovo a Pagani: seconda promozione al primo colpo. «Venni accolto benissimo. La Paganese era appena retrocessa. Con un mezzo miracolo agguantamm­o i playoff all’ultima giornata, vincendo sul campo dell’Arzanese. Poi diventammo imbattibil­i».

Momenti di pura esaltazion­e. Come il 28 ottobre 2012. «Sì, il 4-1 alla Nocerina in diretta su Rai Sport. La Paganese non vinceva il derby dell’Agro, in trasferta, da 50 anni. Segnai una doppietta ed esultai togliendom­i la maglietta: sotto indossavo quella del Savoia, la squadra per cui faccio il tifo. I tifosi della Nocerina si infuriaron­o, con il Savoia c’è una forte rivalità. Oggii non so se rifarei quel gesto». A Savoia c’è arrivato nel 2013. «Un’emozione indescrivi­bile, ma anche responsabi­lità che non hai altrove. Misero su una squadra fortissima, non ho mai segnato così tanto: 24 gol e un’altra promozione in Lega Pro”.

C’È UN DOPO CALCIO. Scarpa, a un mese dal 41° compleanno, ha pianificat­o il passo successivo. Dopo il ritiro cosa farà? «Chissà, mi piacerebbe restare alla Paganese, anche da dirigente. Ma giocherò almeno un altro anno. Quando capirò che il fisico non regge più, alzerò la mano e dirò basta».

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LPS Francesco Scarpa, capitano della Paganese

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