ROSSI-PETRONAS NON CI SONO PIÙ OSTACOLI
Il Dottore non vuole finire la carriera con un anno rovinato dalla pandemia «Ho le motivazioni giuste» Potrà portare con sé il suo staff E Lorenzo, che non avrà wild card nel 2020, non è più un’alternativa
«Fino a quando ha voglia e motivazione, le cose più importanti insieme con velocità ed esperienza, perché non continuare?». L’argomento è Valentino Rossi, le parole che suonano come un'investitura per allungare la carriera sono quelle di Max Biaggi. Un osservatore particolare, perché non si tratta soltanto di uno dei grandi antagonisti nella carriera del pesarese, ma è anche qualcuno che sa come si guida a 300 orari a 41 anni: a quell’età, nel 2012, il romano conquistò il suo ultimo mondiale Superbike.
MOTIVAZIONI. Le parole di Biaggi a SkySport sintetizzano il probabilissimo pensiero odierno di Valentino: voglia e motivazione non sono scemati, l’esperienza è fuori discussione, mentre l’interrogativo sulla velocità non ha avuto una risposta in questo 2020 che oggi avrebbe dovuto conoscere il sesto GP, a Le Mans (che si candida per recuperare in ottobre). Senza la possibilità di correre, Rossi non sembra voler chiudere con l’amaro in bocca di un’ultima stagione vissuta a metà. «Un anno così non sarebbe il modo migliore per finire… Ho le motivazioni e vorrei continuare» aveva detto poche settimane fa nell’intervista doppia su Instagram con Maverick Viñales.
Il 19 luglio a Jerez, a meno di stop imposti dal virus e dal governo spagnolo, Valentino inizierà la stagione delle nozze d’argento nel Mondiale, e il 25° anno iridato non coinciderà con un “farewell tour”. Quando i motori torneranno a rombare, il futuro del Dottore sarà noto, ma già oggi l’orizzonte sembra avere poche nubi. Sebbene l’unico annuncio risalga a fine gennaio, con la Yamaha a promettergli una M1 factory ma fuori dal team ufficiale per il 2021, le intenzioni di Rossi sono chiare.
VALE E LEWIS. Il 2021 sarà nel Team Petronas, dove Razlan Razali è pronto ad accoglierlo: «Per una leggenda vivente come lui è meglio continuare e noi siamo in grado di offrirgli lo spazio necessario» ha detto il team principal dei malesi. Lo stesso Razali, durante il “lockdown”, aveva cercato di allungare la permanenza di Fabio Quartararo («Il contratto con noi è per due stagioni»), sentendosi rispondere picche dalla Yamaha («Quel contratto finisce nel 2020, nel 2021 Fabio sarà ufficiale»), più per godersi con i propri colori la nuova sensazione della MotoGP che per scarsa fiducia nei confronti di Valentino. E nemmeno l’avvertimento di Razali sull’arrivo di Rossi che «non dovrà stravolgere il team» è un ostacolo: Quartararo porterà con sé il proprio staff nella squadra ufficiale, a cominciare dal capotecnico Diego Gubellini, e quindi la struttura di Valentino
andrà a incastrarsi perfettamente in casa Petronas. «Rossi è il pilota più importante nella storia della MotoGP. La mossa sarebbe affascinante, anche per i nostri partner» ha detto il team manager di Petronas, Johan Stigefelt, che non ignora come la scuderia abbia una partnership in comune con la Mercedes, e diventerebbe il secondo punto commerciale in comune tra Rossi e Lewis Hamilton, già protagonisti di un evento di enorme portata mediatica sei mesi fa a Valencia.
Persino Biaggi sta con Valentino «Finché ha voglia perché smettere?»
MORBIDELLI. Un ulteriore punto d’interesse è legato al compagno di team del 2021. La presenza di
Franco Morbidelli sarebbe simbolica, visto che è per supportare la crescita del compaesano di Tavullia che Rossi aveva avviato la VR46 Riders Academy. Curiosamente “Morbido” è l’unico pilota non entrato (almeno pubblicamente) nel radar Ducati, pur avendo le caratteristiche per stuzzicare Borgo Panigale, e la sua conferma in Yamaha chiuderebbe le porte a Jorge Lorenzo, che ha perso l’occasione per tornare in pista nel 2020, dato che le wild card non saranno ammesse. E forse, pensare che nel 2021 correrà Rossi ma non il maiorchino, non è più azzardato.