Ritmi folli e spalti vuoti: la Nascar riavvia i motori
A Darlington la prima di 7 gare in 11 giorni: segno di una rinascita che non vuol essere solo sportiva
«Drivers, start your engines». “Piloti, accendete i motori”, riparte la Nascar sulla pista di Darlington, Sud Carolina, con le classiche quattro parole usate per dare il via alle gare che questa volta saranno pronunciate, in collegamento virtuale, da un gruppo di operatori sanitari. Sì, perchè la gara di oggi (21.30 italiane) sarà proprio in onore di tutti coloro che in questi mesi di emergenza totale per il coronavirus, hanno dedicato la loro vita per soccorrere chi ne ha bisogno. “The Real Heroes 400”, così è stata ribattezzata la gara valida per la Nascar Cup, dove 400 sono il numero delle miglia da percorrere (quasi 644 chilometri, 293 giri), vedrà in un certo senso in pista anche alcuni di questi eroi. Su ognuna delle 40 auto al via, infatti, sopra al finestrino, invece del nome del pilota ci sarà quello di un infermiere, un medico, chiunque sia stato in prima linea contro il coronavirus, che diventerà anche l’emblema della rinascita negli Stati Uniti, che in questo caso non è soltanto sportiva.
La Nascar è il primo grande campionato a stelle e strisce che torna dopo oltre due mesi di stop: l’8 marzo scorso a Phoenix l’ultima gara. Una sospensione (decisa cinque giorni dopo) provocata dall’evolversi della pandemia. E altre leghe e squadre osserveranno le procedure adottate: dalla IndyCar ai Carolina Panthers (NFL, football americano). «Siamo stati trasparenti su tutto - ha dichiarato Steve O’Donnell, dirigente Nascar - Tutti vogliamo tornare. Se possiamo condividere e imparare l’uno dagli altri? Beh, credo che sia ciò che stiamo facendo».
MOTORI NEL SILENZIO. Al “The Lady in Black”, così è anche chiamato il circuito di Darlington, si correrà oggi e mercoledì, prime due gare di un programma intenso, che ne prevede sette (delle tre serie nazionali) solo nei prossimi undici giorni tra Sud e Nord Carolina (a Charlotte c’è l’hub della Nascar). In questo modo verranno evitati i trasferimenti aerei. Ma è già stato stilato un programma che arriva almeno fino al 21 giugno, con sedi più lontane come Homestead-Miami. Per ora sarà possibile vedere le corse solo in tv: niente pubblico, spalti vuoti e precauzioni elevatissime. Temperatura corporea rilevata a tutti co
Capolista
Kevin Harvick, 44 anni, californiano, è l’attuale leader della Nascar Cup, la più prestigiosa delle tre serie del campionato. Ha un solo punto di vantaggio su Joey Logano loro che entreranno in pista, ma anche all’uscita. Nel caso qualche addetto dovesse risultare positivo al coronavirus verrebbe messo in quarantena per 14 giorni. Obbligatori mascherine, guanti e il distanziamento sociale, con multe da 10.000 a 50.000 dollari. Ma è prevista pure l’espulsione per chi non dovesse attenersi alle regole. Ogni team dovrà rimanere il più lontano possibile dagli altri, per ogni auto ci sarà un massimo di 16 addetti, quindi nei garage di Darlington saranno presenti 640 persone autorizzate. Numero contingentato di giornalisti, divieto di accesso per familiari e ospiti. Abolite prove e qualifiche con la griglia di partenza che è stata determinata attraverso un sorteggio guidato su quattro fasce. Brad Keselowski in
Si chiama “The Real Heroes”: è dedicata a quanti stanno combattendo il virus
pole con la Ford Mustang numero 2 del Team Penske. Tornerà in pista anche Ryan Newman, protagonista di un impressionante incidente nell’ultimo giro della Daytona 500 il 9 febbraio scorso. «Uno sforzo enorme da parte di tante persone - così ha descritto la ripartenza Ben Kennedy, vice presidente Nascar per il Racing Development - Lavoriamo anche con funzionari della sanità pubblica, assicurandoci non solo di ripresentarci, ma di farlo in modo sicuro e responsabile». E i piloti (e tutto il mondo delle stock car) non vedevano l’ora di rimettersi il casco, anche se in condizioni anomale. «Ricevere la chiamata e sapere di andare a Darlington - ha detto Kurt Bush del Chip Ganassi Racing Team - è stato fantastico per il nostro sport. Tutto è stato portato avanti in modo sicuro e corretto, sono entusiasta di essere in pista».
FINANZE. Il ritorno alle corse porterà ovviamente un primo sollievo economico. Infatti, da come è strutturato finanziariamente il campionato, il 65% dei diritti tv (l’attuale contratto valido fino al 2024 è di 8 miliardi di dollari, circa 700 milioni l’anno) vanno ai circuiti, il 25% ai team e il 10% alla Nascar, con il denaro che viene erogato solo una settimana dopo lo svolgimento della gara. Poi ci sono anche i pacchetti di sponsorizzazione che in questi due mesi sono stati sospesi. Ma se il maggior introito arriva dalla tv, i biglietti d’ingresso rappresentano una voce importante, l’anno scorso a Darlington i 47.000 posti erano tutti esauriti, con tagliandi venduti a una media di 31 dollari l’uno: quasi 1,5 milioni di dollari che adesso non ci sono più.
Sopra ai finestrini delle auto i nomi di medici e infermieri anziché dei piloti
Dalle Tv 700 milioni di dollari l’anno, ma senza tifosi un buco di 1,5 milioni a corsa