Il passo falso di Ravenna I sogni di Napoli e Genova
IN FILA PER UN EVENTUALE ALTRO POSTO IN SERIE A
Una serie A a 18 squadre con la salita di Torino, dunque. Sempre che qualche club, rendendosi conto di non poter far fronte ai costi del campionato, e soprattutto alla crisi economica scatenata dalla pandemia, non decida di fare un passo indietro.
C’è tempo sino al 15 giugno per chiedere un riposizionamento, ovvero la possibilità di autoretrocedersi in serie A2, come fece nel 2015 la Virtus Roma (il 30 luglio scadono invece i termini per l’iscrizione alla A). Pesaro ha vissuto un’annata pesante dal punto di vista dei risultati; ma, grazie all’impegno del presidente Ario Costa, i bilanci della gloriosa VL risultano regolari. Solo che adesso Pesaro non nasconde di star riflettendo se scegliere di continuare in A, oppure ripartire al piano inferiore per consolidarsi sotto ogni punto di vista. Pistoia per il momento non ha dato segnali di alzare bandiera bianca.
Nel caso un club decidesse di scendere in A2, la Lega Basket sceglierebbe dalla LNP un’altra squadra, per rimanere a numero pari. Ravenna, 1ª nel girone Est prima dello stop, si era detta interessata, salvo poi far sapere che accetterebbe solo in caso di un forte abbattimento dei costi. Con conseguente irritazione della Lega (ovvero, se vuoi salire, devi rispettare i parametri validi per tutti). Si era parlato anche di di Verona, che ad oggi sembra avere parecchi dubbi.
Sino a pochi giorni fa Napoli, forte di soci imprenditori di provata serietà, si era proposta per la salita, poi l’interesse si è raffreddato. Ma la prossima ristrutturazione del PalaArgento e il fascino della città potrebbe a breve convincere il club a fare un tentativo per la A.
Si parla anche del sogno dell’imprenditore Beniamino Gavio, ora al Derthona, di occupare un posto nel massimo campionato. Magari riaprendo il Palasport di Genova...