Cinque cambi Un regalo ai ricchi
Cucci, se la norma che consente cinque sostituzioni per partita, introdotta provvisoriamente finirà, come dicono i giuristi, “a regime” divenendo definitiva, provocherà un’esplosione nella tecnica calcistica. I primi ad essere colpiti dalla detonazione saranno gli allenatori che, mutuando il termine dal gergo automobilistico, definisco “monomarca”, quelli che si illudono di inventare uno schema fisso che consenta loro di vincere tutte le partite con bel gioco e molti gol. Le sostituzioni, infatti, origineranno un caleidoscopio di mutamenti tattici in ogni singola gara e i tecnici attaccati ai loro schemi come Linus alla sua coperta saranno spiazzati e travolti. L’innovazione produrrà un necessario cambio nella programmazione e nella formazione delle rose, con massiccio impiego dei giovani (finalmente!), con la costruzione di blocchi aventi peculiari caratteristiche predisposti per essere inseriti all’occorrenza a seconda delle esigenze tattiche, con l’utilizzazione di “squadre speciali” per particolari impegni ravvicinati che potranno essere modificate in corso d’opera una volta esaurito il loro compito iniziale. E l’allenatore del futuro si porrà di fronte ad ogni partita come un pittore di fronte a una tela vergine, col solo limite della cornice consistente nel regolamento e nelle caratteristiche dell’avversario. Dovrà unire alla conoscenza la fantasia, essere scienziato e nel contempo inventore. E a volte anche poeta.
Caro amico, mi perdoni, ogni innovazione regolamentare mi disturba. Quando Artemio Franchi accettò il Tredicesimo, disse subito: «È ammesso in caso di vero infortunio. Abbiamo perso con la Corea perché non si è potuto sostituire Bulgarelli infortunato e dunque avanti così. Ma conosco i miei polli e sono sicuro che d’ora in avanti avremo tanti feriti... finti, naturalmente...». E così fu. Ma soprattutto m’infastidisce l’ingiustizia a favore di chi può concedersi anche due o tre squadre, visto che in panchina siedono spesso euromilioni di riserve. Eppoi, la novità porterà forse più giovani ma certamente più soldi nelle tasche di Raiola & C. Contenti?