CONTE: PRESTO PER LA DATA
Serve ancora un po’ di pazienza ma intanto il capo del governo è pronto a incontrare Gravina-Dal Pino Dopo il pressing su Spadafora per fargli cambiare opinione, il premier detta la sua linea: «Serve qualche garanzia in più per la massima sicurezza di tu
Nell’ultimo decreto la svolta per superare il nodo quarantena ma il primo ministro si mantiene prudente: «Manca ancora la garanzia della massima sicurezza spero che arrivi presto» Imminente l’incontro con Gravina e Dal Pino
Non è ancora tempo di date. Forse, le parole di Spadafora, dell’altra sera, avevano illuso che ci potesse essere un’accelerazione sull’individuazione di una data per la ripresa del campionato. Conte, invece, al momento di presentare il nuovo Decreto, ha preferito frenare. «Occorre capire quando si possano realizzare le condizioni che permettano di tornare a giocare in piena sicurezza - ha spiegato il Premier -. Per esprimere una data occorre avere qualche garanzia in più, che al momento, parlando con il Ministro Spadafora, ancora non c’è. Speriamo che si realizzino quanto prima». Una frenata a parole, comunque, non significa che lo sia anche nei fatti. Anche perché nelle prossime ore - c’è chi dice anche oggi - andrà in scena il primo confronto tra Conte e la coppia Gravina-Dal Pino. E chissà che non sia proprio quella l’occasione per avere qualche certezza in più.
INVERSIONE DI ROTTA. Peraltro, non può nemmeno essere trascurato il nuovo atteggiamento dello stesso Spadafora, atteggiamento che qualcuno ha giudicato addirittura sorprendente. E’ vero che nelle sue dichiarazioni di venerdì sera non è mancata una stoccata a Figc e Lega, ma sono state molto più significative le aperture del che ha concesso, sia sulla revisione dei ritiri sia sulla quarantena circoscritta al solo soggetto positivo all’interno del gruppo-squadra sia, soprattutto, sulla ripresa del campionato. Finora, per usare un eufemismo, era sempre stato molto cauto, fin quasi a scansare l’argomento. L’altro giorno, invece, ecco le sue parole: «Se tutto questo va in successione non vedo perché non si possa ripartire il 13 giugno». Ieri, come premesso, c’è stata la frenata di Conte, ma evidentemente qualcosa si sta muovendo, o smuovendo.
RUOLO PER IL PAESE. Resta da capire perché Spadafora abbia deciso di correggere il suo “mood”. L’ipotesi più probabile è che un input consistente sia arrivato proprio da Conte. Ormai è chiaro, infatti, come il Premier sottovaluta per nulla il ruolo del calcio per il Paese. Se il campionato ricominciasse davvero sarebbe un segnale forte di ripresa. Peraltro, il Pallone è anche una delle principali industrie d’Italia, tra numero di lavoratori coinvolti, gettito fiscale, indotto esterno ed interno: se viene fatto di tutto per fare in modo che le altre ripartano, è doveroso avere lo stesso impegno anche per il calcio. Inoltre, Spadafora farà anche parte del Movimento 5 Stelle, ma nella maggioranza che sostiene l’attuale Governo, oltre ad altre forze politiche, ci sono proprio anime differenti. Di turbolenze interne, in queste settimane, se ne sono registrate parecchie. E il Ministro dello Sport ha subìto attacchi diretti proprio dagli alleati. Basti
pensare a Renzi, leader di “Italia Viva”, ma si sono esposti anche parlamentari del Partito Democratico. L’accusa, in sintesi, è stata quella di essere prevenuto nei confronti del calcio, di non ritenerlo abbastanza importante e di trascurare l’impatto che avrebbe un’interruzione definitiva dell’attività. Beh, le dichiarazioni rilasciate l’altra sera vanno tutte nella direzione opposta: aperture e non più chiusure, disponibilità non solo al dialogo ma an
che andare incontro alle esigenze del pallone, allo scopo di trovare una soluzione ai problemi. Il primo “test”, evidentemente, non potrà che essere il via libera al protocollo rivisto e corretto, magari senza dilatare eccessivamente i tempi. Del resto, con un Paese che da domani, di fatto, riapre pressoché totalmente, avrebbe senso impuntarsi proprio sul calcio, inseguendo ostacoli e criticità per stopparne la ripresa?