Corriere dello Sport

Giulini: Buonsenso e meno rigidità

- Di Giuseppe Amisani

«Per poter finire la stagione secondo buonsenso serve meno rigidità». Tommaso Giulini non ha dubbi: la voglia di tornare in campo è grande ma le linee guida dettate dal Governo vanno riviste perché basterebbe un solo contagio per far rompere tutto il giocattolo.

L’INTERVENTO. Ai microfoni dell’emittente radiofonic­a Super Sound, il numero uno del Cagliari ha fatto un quadro della situazione in attesa di ricevere qualche buona notizia dall’alto. «Stiamo provando a ripartire fra mille difficoltà. La speranza è che si possa davvero tornare in campo il 13 giugno, confidando nel fatto che la situazione migliori ancora nel frattempo».

I dati sono positivi e il Coronaviru­s sembra aver fatto un passo indietro ma la situazione resta al momento ancora in bilico. «Il protocollo? Ci sono ancora problemi: al momento è prevista la quarantena di gruppo nel caso di un contagio, è ovvio che con questa trafila non si potrebbe rispettare la data finale del 2 agosto».

Intanto sarà già positivo il fatto di potersi ritrovare ad Assemini per respirare, dopo tutte le visite effettuate la settimana scorsa, un primo assaggio di normalità. «Al netto di tutti i problemi di questo periodo, stiamo continuand­o a lavorare su tutti i fronti con un occhio alla sicurezza del Cagliari che è la mia priorità. Intanto andiamo avanti con progetto del nuovo stadio anche in un momento in cui è doloroso fare a meno del nostro pubblico».

E tra i progetti futuri c’è anche quello di un tetto di ingaggi che permettere­bbe anche alle piccole realtà come quella rossoblù di sognare in grande. «Resto convinto che servirebbe una salari cup: solo così può aumentare la competitiv­ità delle squadre che oggi non rientrano nel ristretto novero delle big. Altrimenti lo Scudetto del Cagliari o l’annata straordina­ria dell’Atalanta sono destinati a rimanere eventi del tutto eccezional­i».

LA RIPRESA. Intanto la squadra si ritroverà questa mattina nel centro sportivo di Assemini per effettuare, a distanza di una settimana, i nuovi tamponi prima di poter scendere in campo. Nel pomeriggio sarà la volta degli allenament­i individual­i a piccoli gruppi in attesa che la situazione cambi e si possa riprendere a lavorare tutti insieme. Niente spazi comuni né spogliatoi per il momento ma tutti i rossoblù arriverann­o ad Assemini, si allenerann­o rispettand­o le distanze di sicurezza e torneranno a casa senza far tappe negli spogliatoi. Docce e palestra restano, infatti, al momento off-limits per Nainggolan e compagni che sperano di potersi allenare tutti insieme quanto prima.

«Il Cagliari riparte tra mille difficoltà La quarantena di gruppo? Non si può»

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ANSA Il patron rossoblù, Tommaso Giulini, 42 anni

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