«Forza Catania non finisce così»
Salvo Pogliese: No al fallimento Il Comune farà tutto il possibile
Il Sindaco-tifoso stenta a crederci. Mascherina rossazzurra davanti alla bocca, la tessera dell'abbonamento per la Tribuna B del "Massimino" nel portafogli (acquistato, sia chiaro), Salvo Pogliese parla con difficoltà dell'iniziativa della Procura che potrebbe portare al fallimento del Calcio Catania: «Un dolore troppo grande - commenta - per chi, come me, è cresciuto sostenendo questo club. Le motivazioni che hanno spinto la Procura ad agire in tal modo non le conosco fino in fondo, ma è evidente che siamo ai titoli di coda dell'era Pulvirenti».
RICONOSCENZA E REALISMO. «Io non dimentico - aggiunge il Sindaco - gli anni straordinari vissuti dal Catania in Serie A, ma che da tempo si fosse rotto qualcosa nel rapporto con la città, con la tifoseria, credo che nessuno possa nasconderlo. Ciò che accade oggi è forse una conseguenza di tutto ciò.Adesso - incalza Pogliese - bisogna fare l'impossibile per salvare il salvabile. Domani, martedì, incontrerò con l'assessore allo Sport, Sergio Parisi, Maurizio Pellegrino, che come tutti sanno è rappresentante, con Fabio Pagliara, della cordata di imprenditori interessata al Catania. L'amministrazione è pronta a sostenere il progetto, vedremo di capire come».
L'ORIGINE DEI GUAI. Il primo cittadino ha una percezione esatta circa i momenti in cui il declino ha assunto caratteristiche definitive. «Di momenti bui negli ultimi anni ne abbiamo vissuti parecchi. Certo, i "Treni del gol" sono stati devastanti, ma io punto anche sulla semifinale di playoff persa ai rigori contro il Siena. Quel giorno sarebbe potuta cambiare la storia del Catania, invece quella sconfitta determinò tanti malumori e i conseguenti scricchiolii. Ci fu anche la successiva appendice del ripescaggio mancato, con cambiamento delle regole in corsa e inizio del campionato posticipato per alcune squadre e non per tutte. Anche quella fu un'ingiustizia da noi subita... Resta il fatto, in ogni caso, che oggi siamo qui a trepidare per le sorti di questo club e per la sua gloriosa matricola: la numero 11700, con 74 anni di storia».
CAMPANELLO D'ALLARME. Pogliese parla anche di un campanello d'allarme ben preciso: «Quando nel corso dell'attuale stagione il Catania si ritrovò senza servizio di steward allo stadio per un debito non pagato e dovette giocare a porte chiuse. Lo Monaco attaccò l'amministrazione in maniera scomposta, oggi mi sembra che quell'accaduto possa essere letto sotto la giusta lente».
Ormai bisogna guardare al futuro e la domanda per il Sindaco-tifoso nasce spontanea: gli scenari sono tanti e diversi, ma lei sarebbe disposto a rinunciare alla matricola pur di ritrovarsi in C l'anno prossimo? «È una scelta troppo difficile da fare. Voglio sperare solo che, chi oggi può, con l'amore per il Catania dimostrato in questi mesi di trattativa, possa salvare tutto con un miracolo».
«Il progetto firmato Pagliara-Pellegrino può avere successo e lo sosterremo»