La seconda fideiussione causa decisiva
ROMA - (a.b.) Cosa ha spinto nelle ultime ore Toti a dire definitivamente basta e a mettere la sua Virtus Roma a disposizione di chi volesse rilevare le quote societarie? Torniamo indietro di tre giorni, alla riunione in videoconferenza della Lega, e al momento in cui si è parlato delle nuove regole per iscriversi alla A. Ovvero la seconda fideiussione, che deve garantire il 60% del disavanzo superiore ai 250.000 euro già garantiti dalla prima fideiussione;
ma anche l’impegno del socio di maggioranza a garantire un aumento di capitale in caso di eventuali perdite. Tutto questo, ha pensato Toti, basandosi su budget indeterminato, visto che per adesso non si sa ancora se si inizierà il campionato giocando a porte aperte o chiuse; quindi senza sapere se si potrà contare o meno sugli incassi del botteghino. Per un imprenditore come Toti poi, l’idea di dover depositare i contratti degli sponsor (cosa che agli sponsor non farebbe propriamente piacere) è parsa impensabile, così come gli è sembrato impensabile che un manager firmi un budget preventivo in queste condizioni.
Insomma, se Toti già aveva dei dubbi, tanti, sulle possibilità di andare avanti con il basket, quanto sentito in videoconferenza ha rafforzato la sua idea di mollare.
Il problema di Toti potrebbe diventare quello di altri proprietari. Prendiamo ad esempio la Fortitudo Bologna, i cui incassi al botteghino, sempre molto rilevanti, costituiscono ben oltre il 50% del budget. Cosa accadrà se si dovesse iniziare la stagione a porte chiuse?
Per questo la Lega, una volta saputo che riapriranno, per fare un esempio, i cinema, è pronta a farsi sentire in sede di Governo: i cinema sì e le manifestazioni sportive no?