Le norme contenute nel nuovo decreto del governo impediscono la ripresa delle sedute collettive. La Figc invia a Spadafora il protocollo modificato. La parola torna al comitato tecnico scientifico
Domenica di lavoro per club e medici sociali che hanno modificato ancora il Protocollo Niente ripresa degli allenamenti collettivi, per cui il CTS prevede “distanziamento sociale, senza assembramenti”. Un nuovo testo spedito a Spadafora. Obiettivo: no ai
La Serie A ha "rivisto" il protocollo per gli allenamenti di squadra e ieri sera lo ha inviato alla Figc perché sia sottoposto di nuovo al Cts. Obiettivo cancellare i ritiri, "dribblare" la quarantena per i contatti stretti del nuovo positivo e normare i controlli sui tamponi. Tutti punti critici che, sulla carta, i medici di A hanno risolto, ma manca l'ok del Comitato tecnico scientifico del governo. Una risposta in via Rosellini la attendono per domani o mercoledì. Fermo restando che gli allenamenti collettivi, con tanto di ritiri, avrebbero dovuto iniziare oggi. Non succederà. O almeno non succederà nella stragrande maggioranza dei casi perché il Parma ha confermato che andrà in ritiro e che le sue sedute saranno collettive. Come si alleneranno le altre formazioni? Con il protocollo delle sedute individuali (ovvero quello utilizzato nelle ultime due settimane) o con quello della Fmsi (gruppetti da 7-8 elementi, distanziamento di 2 metri, utilizzo dei palloni). Il protocollo per gli allenamenti collettivi del ministero dello sport, invece, non è stato ancora validato dal Cts: lo sarà oggi e poi sarà pubblicato sul sito del ministero.
INCUBO DPCM. Prima di arrivare alle modifiche del protocollo varate ieri dalla A, un passo indietro al dpcm emesso dal governo. «Le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra, sono consentite, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, a porte chiuse. (...) Ai fini di quanto previsto dalla presente lettera, sono emanate, previa validazione del Comitato Tecnico Scientifico, apposite Linee-Guida a cura dell'Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri...» si legge all'articolo 1, lettera E. La validità del dpcm è fino a domenica 14 giugno (compresa) e, siccome sempre all'articolo 1 lettera E viene sottolineato che «sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive
di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati», l'obiezione che qualcuno ha sollevato è che il campionato di Serie A non possa riprendere il week end del 1314 giugno. Dal governo filtra che se i dati del Paese saranno positivi, una modifica per permettere di giocare già a metà giugno (e non il 20-21) sarà possibile. Vedremo... Di certo allenarsi con il «distanziamento sociale e senza alcun assembramento» è complicato. Il protocollo della Figc risolverà il problema, se otterrà l'ok del Cts? Vedremo...
QUARANTENA E ESAMI. Ieri pomeriggio intanto è andata in scena la riunione in Lega tra i presidenti e i medici dei club: in tutto 72 persone collegate. Tema trattato le modifiche al protocollo su tre argomenti: quarantena, ritiri e tamponi. Alla fine della discussione, nella quale il patron della Lazio Lotito ha chiesto di partecipare alla stesura o in subordine di leggere il testo prima che fosse inviato alla Figc (entrambe le "mozioni" non sono state accorte), il responsabile dei medici della A Nanni insieme ai dottori di Inter (Corsini) e Fiorentina (Pengue), oltre a Dal Pino e De Siervo, hanno redatto il nuovo protocollo, spedito in serata a Gravina. La modifica principale è quella sulla quarantena: «Qualora, durante il periodo di ripresa degli allenamenti di gruppo, ci sia un caso di accertata positività - si legge - si dovrà provvedere all’immediato isolamento del soggetto. Da quel momento, tutti gli altri componenti del gruppo squadra verranno sottoposti a isolamento fiduciario presso una struttura concordata, saranno sottoposti ad attenta valutazione clinica sotto il controllo continuo del medico sociale, saranno sottoposti ad esecuzione di tampone (anche rapido) ogni 48 ore per 2 settimane, oltre ad esami sierologici da effettuarsi la prima volta all’accertata positività e da ripetersi dopo dieci giorni, o secondo periodicità o ulteriore indicazioni del Cts. Nessun componente del suddetto gruppo squadra potrà avere contatti esterni, pur consentendo al gruppo isolato di proseguire gli allenamenti». Quarantena, ma allenandosi... La Serie A insomma ha chiesto l'abolizione del ritiro di 2 settimane al momento della ripresa delle sedute collettive, ma ne prevede l'utilizzo in caso di una positività. I test molecolari verranno fatti ogni 4 giorni, quindi più spesso rispetto a prima. Sarà inoltre la Lega «ad adoperarsi per individuare laboratori autorizzati, criteri di esami e di trasmissione tempestiva dei referti ad un’unità terza, al fine di garantire coordinamento e immediatezza delle comunicazioni». Dunque i risultati dei tamponi, almeno in una seconda fase, saranno gestiti da un organo terzo e non dai singoli laboratori. In serata il ministro Spadafora ha confermato di aver ricevuto il nuovo protocollo da Gravina. Casasco ha concluso: «Apprezzo che la Lega e la Figc recepiscano le stesse linee guida che la Fmsi ha fatto per tutto lo sport professionistico il 4 aprile. Non cambia la posizione sulla quarantena della Fmsi, il cui unico riferimento è l'autorità governativa».