Caceres: Io, due mesi con il Covid
«Ho contratto il virus ma non avevo sintomi Dopo 60 giorni sono guarito, ora sto bene»
Per raccontare la sua storia, ha scelto la vetrina sul mondo simbolo di questo lockdown: una diretta social attraverso Instagram con Yisela Paola, comica, uruguaiana come lui. Sì, perché anche Martin Caceres si è trovato a fronteggiare contro il Covid-19. «Senza saperlo l’ho avuto in corpo sessanta giorni: adesso, però, sono guarito e sono tornato come nuovo». Suona quasi come una promessa, la sua. Di certo, la maniera migliore per sancire la propria vittoria contro il nemico invisibile.
CONFERMA VIA SOCIAL. La conferma della positività gli era silenziosamente arrivata il 7 maggio scorso, quando la Fiorentina aveva annunciato altri sei casi, tre tra i giocatori e altrettanti nello staff tecnico-sanitario: non erano stati specificati i nomi, anche per non invadere il campo della privacy, contrariamente a quanto era invece accaduto a marzo (lì i positivi furono identificati in Vlahovic, Pezzella e Cutrone). A uscire allo scoperto, però, ci ha pensato il diretto interessato. E così, tra una risata a l’altra, come testimoniato dal collage di fotografie che la comica ha pubblicato tra le proprie storie, il difensore non ha nascosto nulla. «Ho avuto i primi sintomi nella settimana compresa tra l’8 e il 15 marzo (l’8 marzo è stato il giorno dell’ultimo match, giocato, a Udine contro la squadra friulana: Caceres fu titolare, come Pezzella e Vlahovic, mentre Cutrone subentrò nei minuti finali della gara, ndr), anche se sul momento non ho fatto il tampone. Nei giorni seguenti, mentre mi allenavo da casa, sentivo che qualcosa non andava a livello respiratorio, mi mancava il fiato, mi sentivo qualcosa ai polmoni. Mi è stato detto di restare in quarantena almeno venti giorni, che sarebbe passato così, ma forse il virus si era innamorato di me».
FINALMENTE NEGATIVO. Il sorriso sornione, lo stesso con cui, da sempre, è solito immortalarsi nelle foto che pubblica nel proprio account Instagram, Caceres non l’ha perso nemmeno stavolta. Ha sdrammatizzato anche a parole - dopo una pioggia di istantanee a dorso nudo sul balcone con vista Duomo dei giorni scorsi - nella stessa maniera usata per tranquillizzare la famiglia, dalla moglie ai figli, rimasti in Uruguay e di cui ci aveva raccontato il peso dell’assenza. Gli accertamenti medici eseguiti a distanza di poche ore gli uni dagli altri, con i risultati comunicati nel tardo pomeriggio di domenica, hanno permesso anche a lui di tirare un sospiro di sollievo: «Mi è stato fatto il tampone e stavolta sono negativo - ha continuato -. Senza saperlo, ho avuto il virus addosso per tantissimo tempo, ma ora è finita». L’uruguaiano, ad un passo dal tagliare le 100 presenze con la maglia della sua Nazionale, la Celeste (è a 98), ora non aspetta altro se non ritrovare il campo, anche per sancire in via definitiva quel prolungamento di contratto che da tempo era stato immaginato ma che il Coronavirus ha finito col mettere necessariamente in naftalina. Pradè glielo aveva detto scherzando, nel giorno della sua presentazione, che avrebbe potuto iscrivere i propri figli a scuola, già sicuro che il suo inserimento in squadra avrebbe rappresentato un valore aggiunto: adesso si preparano ad arrivare anche i giorni dell’opzione da esercitare. Intanto per un altro anno.
ASPETTANDO I TEST. Nelle prossime ore, Caceres tornerà anche al centro sportivo, per le sedute individuali facoltative, aspettando di capire quando arriverà il via libera per gli appuntamenti a piccoli gruppi prima e collettivi poi. Si sottoporrà anche lui ai test che in questi giorni hanno svolto i suoi compagni, pronto a mettersi fin da subito agli ordini di Beppe Iachini. I suoi 33 anni dovranno diventare un bacino d’esperienza per i compagni più giovani, oltre che una garanzia per il tecnico che, in caso di ripresa, sarà chiamato a confermare la propria permanenza sulla panchina viola. Caceres non aspetta altro. Lo ha detto lui stesso di essere tornato «come nuovo». E ora può finalmente mostrarlo a modo suo, col pallone tra i piedi.
«Primi sintomi tra l’8 e il 15 marzo. Poi ho avuto difficoltà respiratorie»
Il 7 maggio la Viola ha segnalato nuovi contagi e domenica il tampone negativo