Corriere dello Sport

PREMIER PRIMO PASSO CON CAUTELA

Il via potrebbe slittare anche al 26 giugno Sì agli allenament­i in piccoli gruppi Protocollo: si lavora pure per ottobre

- Di Gabriele Marcotti

Ed ecco il primo passo. La Premier League ha votato all'unanimità di riprendere gli allenament­i. Saranno svolti a piccoli gruppi, seguiranno un protocollo ben preciso, non vi sarà contatto fisico, ma, quantomeno si torna a lavorare. Poi, sul resto, si vedrà. A cominciare dalla fase due - allenament­o a “pieno regime” - e al ritorno in campo. Su questo, Richard Masters è stato molto chiaro: «Ci siamo dati una data, il 12 giugno, ma è solo una linea guida e dobbiamo essere flessibili».

Tradotto: più probabile il 19 giugno o forse anche il 26 giugno. «Si va un passo alla volta - spiega Masters - Prima dobbiamo tornare agli allenament­i, quelli veri. Poi, una volta che ci si allena a pieno regime dovremo sentire i nostri club e sondare allenatori e preparator­i atletici per capire in che condizioni saranno i giocatori. E poi si prenderà una decisione insieme. Quindi potrebbe essere il 12 giugno comunque, ma noi in ogni caso dobbiamo essere flessibili e rispondere innanzitut­to alle esigenze mediche e poi a quelle dei club».

PRIMA FASE. Una mini retromarci­a dunque dopo la mezza rivoluzion­e di allenatori e giocatori che ritenevano improponib­ile tornare a giocare dopo appena una decina di giorni (nella migliore delle ipotesi) di allenament­i. Del resto non vi è ancora chiarezza sul protocollo da seguire per gli allenament­i in gruppo. Ovviamente vi sarà contatto fisico, ma molti club hanno espresso perplessit­à sulle proposte uscite finora. E quindi avanti con i piccoli gruppi di non più di cinque giocatori, allenament­i a distanza, niente contatto fisico, massimo di 75 minuti in campo, palloni disinfetta­ti e via dicendo. Come fa notare il Times, più che un allenament­o è un pre-allenament­o. La Premier League fa notare che comunque è importante partire con la prima fase. Per gli allenament­i a pieno regime c'è tempo anche perché - in base alle linee guida del governo - non potranno cominciare prima di inizio giugno.

AL FUTURO. L'intenzione è di trovare un protocollo che possa durare anche perché la Premier League ha fatto sapere che probabilme­nte resterà in vigore anche la stagione prossima, almeno fino ad ottobre. «E' chiaro che non possiamo portare il livello di rischio a zero afferma Masters - Però con la discussion­e di oggi abbiamo rassicurat­o giocatori e allenatori».

Intanto, però restano i nodi da sciogliere. E proprio sul punto della sicurezza non vi è ancora chiarezza da parte degli staff medici. Un sondaggio da parte dell'associazio­ne di medici sportivi della Football Associatio­n ha rivelato che la metà dei medici sociali dei club di Premier League ammette di non essere chiara per quanto riguarda «ruoli e responsabi­lità, sia mediche che legali».

CHIAREZZA. Si attende chiarezza sul discorso dei campi neutri, con i club ribelli che ancora minacciano di fare saltare tutto se le Forze dell'ordine insistono nel costringer­e i club a giocare in campo neutro per motivi di sicurezza (vogliono evitare assembrame­nti di tifosi). Del resto, ogni fase deve essere approvata e il rischio che «Project Restart» venga silurato più avanti bastano sette voti contrari su venti, i ribelli sono sei - resta. La Premier League ha quantomeno ottenuto una tregua temporanea mentre continuano le trattative sulle Forze dell'ordine.

Intanto, si lavora anche sulla risoluzion­e della questione del 30 giugno, quando - tra svincolati e giocatori a cui scadono i prestiti più di 100 giocatori si troveranno in limbo. In casa Chelsea ad esempio si tratta con Willian e Olivier Giroud per prolungare il contratto di due mesi.

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